Torna ad esporre a Prato, negli spazi della Galleria Open Art, l’artista Walter Fusi scomparso qualche anno fa, nel 2013.
Una nuova mostra curata da Mauro Stefanini che inaugura venerdì 10 giugno 2016 alle ore 18.30 con presentazione di Beatrice Buscaroli che firma anche il testo del catalogo.
L’esposizione raccoglie alcune tra le maggiori opere dell’artista nato a Udine nel 1924 m naturalizzato toscano.
Passato da un genere figurativo all’informale, Fusi ha percorso diversi cammini artistici, collezionando diverse mostre, in Italia e all’estero. Dal 1986, comincia una nuova ricerca alla quale lvorò per tutto il resto della sua vita: la serie dei Carmina Burana, il cui titolo prende ispirazione da una serata al Teatro Comunale di Firenze, dove Fusi si reca per ascoltare il concerto sull’omonimo componimento poetico di epoca medievale, musicato in seguito dal maestro Carl Orff. Da qui nasce l’idea di realizzare una serie di composizioni che richiamano tutto il lavoro precedente: sono polittici, opere multiple formate da più di una tela, in cui quella musicalità, quel ritmo precedentemente ricercato, già durante il periodo delle penetrazioni, è raggiunto attraverso il giusto equilibrio tra gesto, segno e colore. Fusi sostiene di non aver mai guardato alla tradizione per non esserne influenzato e rischiare di copiarla, ma ad un certo punto della sua vita si è fermato, si è voltato ad osservare il suo di passato e ancora una volta, ha saputo rinnovarsi elaborando un linguaggio artistico originale; i Carmina Burana confermano l’unità del suo lavoro, della sua pittura, che si riconosce, come lui stesso afferma: “ perché c’è qualcosa, un tratto che lega quadro a quadro, come una serie di vagoni ferroviari: uno rosa, uno verde, uno giallo. Uno diverso dall’altro, ma tutti viaggiano insieme…” (Giuliano Serafini)
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