La mostra “Non odiarmi” di Vittorio Corsini inaugurerà domenica 22 gennaio e sarà visibile alla Galleria MEVannucci di Pistoia fino al 19 marzo. Per l’occasione saranno presentate le ultime opere realizzate dall’artista toscano, tra le quali una grande installazione, Neither inside nor outside, 2023, che occupa la sala principale della galleria ME Vannucci di Pistoia. La scultura riproduce la pianta di un’abitazione, sul cui perimetro alcuni mobili attraversano e rompono l’accerchiamento delle pareti. Il progetto vuole indurre ad abbandonare la stabilità e abbracciare la mobilità, perché vivere per l’artista significa cambiare in continuazione e muoversi nello spazio. Una riflessione, come sempre quella di Corsini, sull’intensità e la potenza delle relazioni umane, sul valore degli scambi e degli incontri fra le persone. Ogni casa è il frutto di questi incontri e di questi cambiamenti. Il progetto di una casa nasce da un sogno e da un’idea di vita. Il tempo, le azioni, le difficoltà o gli amori, inevitabilmente cambiano i sogni, le prospettive e il modo di vivere. Così quella pianta subisce variazioni, non tanto nei muri che restano immobili, ma nella percezione di questi spazi, che cambiano la loro disposizione.
Nel percorso della mostra sono presenti altre piante di altri edifici come Art Hotel, realizzata in stoffa e poggiata su dei basamenti in legno e Vannucci’s gallery, una stampa su carta con inserti di stoffa. Anche qui i diversi materiali con cui i perimetri sono realizzati, creano delle aperture, rendono i confini permeabili.
For lunch è invece una scultura che parla di cibo, formata da due pentole in cristallo, poste l’una accanto all’altra. Sul bordo di ognuna di esse è collocata, in modo apparentemente casuale, una piccola stampa in PVC. Sono QR Code che, inquadrati, riportano alle ricette di due pietanze tipiche: una zuppa eritrea e la polenta italiana.
Parla di cibo e di relazioni anche l’opera Babette’s feast, (riferimento al racconto di Karen Blixen), in cui il cibo inteso come opera d’arte diventa punto di incontro, relazione e superamento di contrapposizioni. Corsini realizza una cassa in acciaio specchiante riprendendo le forme delle comuni cassette della frutta, quasi a voler realizzare un contenitore dove poter raccogliere ciò che fa parte della storia personale, un piccolo trasloco con gli oggetti che fanno parte del proprio vissuto. All’interno ci sono una serie di sculture in cristallo: pentole e stoviglie, ma anche la copertina del libro con impresso il titolo Babette’s feast.
Conclude il percorso della mostra l’opera Hate me, composta da otto neon rossi attaccati alla parete. Durante la giornata l’installazione ogni tanto si spegne, lasciando intravedere la scritta in vernice fotosensibile “Hate me”, che però dura solo quattro secondi, poi scompare.
Questa l’introduzione dell’artista alla lettura della mostra:
Non odiarmi se apro la porta
Non odiarmi se invado il tuo spazio
Non odiarmi se abbatto i muri
Non odiarmi se ti chiamo per nome
Non odiarmi se mangio la tua zuppa
Non odiarmi se la mia casa è senza fondamento
Non odiarmi se le lacrime sono sul mio viso
Non odiarmi se il letto è sotto la tua finestra
Non odiarmi se la sedia apre una breccia
Non odiarmi se la polenta non è buona
Non odiarmi se la casa è disfatta
Non odiarmi se faccio ancora carezze
Non odiarmi se la finestra è rotta
Non odiarmi se il cielo è rosso
Non odiarmi se ti faccio inciampare
Non odiarmi se la parete è storta
Non odiarmi se l’aria passa dalle fessure
Non odiarmi se le mie braccia sono aperte
Ma puoi odiami, per quattro secondi, crescerò con te