L’Oratorio di Santa Caterina delle Ruote, nei pressi di Ponte a Ema, a due passi da Firenze, è un gioiello del gotico italiano, splendidamente impreziosito dagli affreschi di Spinello Aretino (1350-1410) che illustrano le storie di santa Caterina d’Alessandria, detta ‘delle Ruote’ in ricordo del martirio subito nel IV secolo.
Un vero e proprio scrigno restaurato pochi anni fa, grazie al Comune di Bagno a Ripoli, e che oggi è sede di diversi eventi culturali e mostre d’arte. E in questo luogo incantevole, dal 9 marzo al 28 aprile, è possibile ammirare la spettacolare mostra Teofanie, quindici opere, tra cui l’Autoritratto proveniente dal Gabinetto dei Disegni e delle Stampe della collezione delle Gallerie degli Uffizi, dell’artista contemporaneo Omar Galliani.
Ciò che colpisce immediatamente l’occhio del visitatore è un suggestivo contrasto. Immense tavole di legno, disegnate minuziosamente a matita nera, che si stagliano su grandi pannelli posti lungo le pareti dell’Oratorio, in contrapposizione ai luminosi e variopinti affreschi trecenteschi, danno vita a un insolito ‘dialogo’ tra opere d’arte che pare accorciarne la distanza temporale.
Di fronte a questo affascinante accostamento con gli affreschi di Spinello Aretino, l’artista ci rivela subito delle corrispondenze: “Penso a questo livello alto di colore dove il blu del cielo domina la volta e questa presenza – riferendosi alle sue opere – che enuclea tanti soggetti femminili o stellari. Penso alle stelle di questo soffitto in cui si stagliano i santi.” Una sorta di “congiunzione tra passato e presente della pittura senza distoglierci troppo da quella che è la componente della storia dell’arte italiana. Una continuità nell’attualità.”
E d’altronde i grandi volti di Galliani, le forme astratte, i corpi celesti, i fiori e talvolta anche gli oggetti comuni della vita quotidiana emergono dal buio della superficie un po’ come le figure di Aretino, forme sospese tra cielo e terra, apparizioni che, pur nella loro perfezione stilistica, ricordano sempre qualcosa di etereo, di trascendentale che le pone fuori dal tempo e dallo spazio. Una sorta di ‘manifestazione del divino’, di “teofanie”, per l’appunto.
Galliani per le sue grandi tavole utilizza una raffinata tecnica rinascimentale, caratterizzata dall’accuratezza del tratto della matita, un virtuosismo che sembra richiamare l’arte classica e anche i disegni di Leonardo da Vinci. Il punto di partenza, racconta l’artista, è la superficie bianca, chiara, in questo caso del supporto ligneo del pioppo, su cui traccia i segni a matita che si stratificano in un efficace gioco di luce e ombra fino a diventare ‘materia’, a dare vita al disegno, estremamente preciso nel dettaglio, seppur perennemente in dissolvenza.
L’esposizione è organizzata dal Comune di Bagno a Ripoli, anche grazie alla collaborazione delle Gallerie degli Uffizi e Tornabuoni Arte di Firenze.
Roberto Casamonti, direttore della Galleria Tornabuoni, è molto soddisfatto dell’accostamento delle opere di Galliani con gli affreschi trecenteschi e sottolinea come “nell’insieme si vede un contrasto netto tra i colori di Spinello Aretino fatti nel Trecento e i neri di Omar Galliani”.
Anche Eike Schmidt, direttore della Galleria degli Uffizi, evidenzia la particolarità dell’artista emiliano che utilizza “una tecnica che richiede una concentrazione, una precisione e una pazienza certosina abbinata a una fantasia straordinaria. La spiritualità consiste proprio nella bellezza che conduce al di là di questo mondo.”
Presente all’inaugurazione della mostra l’Assessore all’Istruzione di Bagno a Ripoli, Annalisa Massari, che conferma il successo della mostra e osserva che le opere di Galliani “Ben dialogano con il ciclo di affreschi e la spiritualità che emerge dalla vicenda di Santa Caterina d’Alessandria narrata da Spinello Aretino”.
“E’ l’ennesima dimostrazione di quello che significa allargare in qualche modo il territorio, allargare le potenzialità di una straordinaria Galleria come quella degli Uffizi e il potenziale di una Galleria come quella Tornabuoni e di poterle mettere a disposizione dei suoi territori e delle sue comunità. Incentivare attraverso l’arte e la cultura la crescita di una comunità”, commenta infine Francesco Casini, Sindaco di Bagno a Ripoli.
Omar Galliani è nato nel 1954 a Montecchio Emilia, dove vive e lavora. Si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna e insegna pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera. Numerose le sue mostre sia personali che collettive in Italia e all’estero.
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