Il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, che riaprirà il 16 ottobre dopo il completamento dell’avveniristico ampliamento firmato dall’architetto Maurice Nio, ha presentato a Firenze lo scorso 14 settembre la mostra inaugurale ”La fine del mondo” con i progetti collaterali che animeranno per l’occasione la città di Prato e non solo.
La riapertura del Centro Pecci darà infatti l’opportunità di ospitare una serie di eventi e mostre parallele, riqualificando il territorio da un punto di vista artistico, beneficio che dal raggio locale si espande a quello regionale, fino a toccare il nazionale. Il museo di Prato si erge così, in questo particolare momento storico, a modello per altre realtà italiane. Fabio Cavallucci, direttore del Centro Pecci, racconta a Memecult le prospettive e gli obiettivi del nuovo museo.
Milko Chilleri
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