“Siamo brutti, ma la vita è bella“: è questa la frase riportata sulle pareti di un Palazzo Blu più ricco del solito, dove si alternano disegni, litografie del primo artista che ha inaugurato la grafica pubblicitaria, sprigionando energia nel dipingere gli eccessi e le debolezze di un’umanità dedita al lusso e ai piaceri.
Un solo nome: Henri de Toulouse-Lautrec, un “piccolo” uomo che in questa mostra a Palazzo Blu a Pisa esprime la sua grandezza attraverso le sue opere, un percorso espositivo accogliente e interessante, che si snoda tra i colori sgargianti delle prime locandine annuncianti gli spettacoli del Moulin Rouge.
Valentin le Desossé, molleggiato contorsionista, ‘disossato’ appunto, che si esibiva al Moulin Rouge con la Gouloue, sfrenata ballerina di una sorta di Can Can: entrambi sono i protagonisti del primo manifesto firmato dell’artista. Protagonista della sezione di litografie è, invece, la bella Marcelle Lender. Uno stile “libero” è quello di Toulose–Lautrec, che non sempre ha incontrato l’appoggio dei protagonisti delle sue opere, spesso mal interpretate: è il caso di Ivette Guilbert che “subì” la sua dissacrante ironia e non amò vedersi rappresentata con un naso “da Pinocchio”, ma proprio quel naso divertiva così tanto Lautrec lo raffigurò in una serie di litografie presenti in mostra. Solo le prostitute delle case di tolleranza parigine, dove per un periodo visse Henri, non furono mai “graffiate” dal suo pennello.
Tenero e benevolo nei loro confronti, ce le mostra nei momenti più “umani”, mentre si lavano, si riposano o si pettinano. Ma la serie Elles, ampiamente rappresentata a Palazzo Blu, fu all’epoca un vero fiasco: nessuno acquistò quelle litografie così “poco scandalose”.
Nel percorso espositivo si incontrano anche alcune opere degli “italiani di Parigi”, pittori come Boldini, Natali, Zandomeneghi e Macchiati che per stile o tematiche si sono ispirati al Toulouse-Lautrec.
La mostra, sviluppata in cinque sezioni, racconta una Parigi di fine Ottocento dal Moulin Rouge a Montmatre con personaggi stravaganti e pittoreschi ritratti con intensità e furore, un viaggio alla scoperta di un artista che, attraverso la sua produzione, è riuscito più di chiunque altro a descrivere e caratterizzare i colori di una città e di una intera generazione.
Organizzata dalla Fondazione Palazzo Blu in collaborazione con Mondo Mostre, l’esposizione sarà visitabile fino al 14 febbraio 2016.
Felisia Toscano
Fotografie di Maria Di Pietro
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