E’ stata un’estate di confronti sulla scena artistica contemporanea a Prato, dove sono stati presentati in contemporanea due progetti, il TAI – Tuscan Art Industry e il TU35 – Geografie dell’arte emergente in Toscana, che per volontà degli organizzatori si sono coordinati, innescando una riflessione sulle dinamiche che muovono il panorama Contemporaneo dell’Arte.
TAI – Tuscan Art Industry 2015 è la prima edizione di un festival pensato da Studio Corte 17, che si pone l’obiettivo di attivare un laboratorio di sperimentazione delle arti visive contemporanee all’interno di strutture industriali dal valore storico e architettonico ormai consolidato che sono spesso in stato di abbandono e chiuse alla fruizione. Il festival ruota attorno alla mostra temporanea Apres-Coup (dischiusure) dove il curatore Saretto Cincinelli chiama al confronto diretto con il luogo otto artisti affermati. Le opere si dispongono come presenze contestualizzate in uno spazio che impone un inevitabile dialogo, apparizioni di mondi Altri che innescano riflessioni legate alla condizione sospesa del luogo che le ospita. Anne Rose realizza alcuni scatti fotografici di se stessa e della propria opera in immobili dismessi. Paolo Meoni sovrappone, in un’operazione di compressione temporale, visioni passate e possibili futuri, Chiara Bettazzi traspone in immagine bidimensionale di dimensione reale porzioni del proprio spazio creativo.
L’ assenza, peculiarità del luogo, è interrotta dalle installazioni di Andrea Santarlaci ed Elena el Asmar, che propongono paesaggi immaginari e fantastici capaci di riflessioni e sdoppiamenti, miraggi contemporanei. La moltiplicazione e duplicazione metamorfica dell’immagine dell’opera di Daniela De Lorenzo dialoga idealmente con lo spaesamento spaziale della serie fotografica di Emanuele Becheri. Carlo Guaita propone il confronto come una serie di codici, che trovano la chiave di lettura in luoghi simili. Il festival ha portato inoltre un ricco programma di approfondimenti, con visite legate ai temi dell’archeologia industriale, la proiezione del film “Giovanna” di Gillo Pontecorvo, girato a Prato negli anni ’50 all’interno della struttura storica industriale La Romita oggi non più esistente, un intervento performativo di sonorizzazione e un incontro sul paesaggio architettonico, antropico, sociale e sulle forme di mediazione dell’arte.
In Contemporanea l’apertura di due mostre legate all’indagine dell’Arte emergente toscana del progetto TU35 – Geografie dell’arte emergente in Toscana, ideato dal Centro Per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci. Ipotenusa | una mostra irrealizzabile indaga la provincia di Massa Carrara. Come un triangolo mancato la mostra nasce da una ricerca curatoriale irrealizzabile, che avrebbe dovuto ispirarsi ad un territorio caratterizzato da una forte tradizione, smentito dal lavoro degli artisti coinvolti che portano inaspettatamente soluzioni indipendenti dallo scenario storico e ambientale di partenza. Imaginary Landscape racconta il territorio di Livorno invitando gli artisti ad una riflessione sui mutamenti dei luoghi che tutti abitiamo, esplorando le diverse componenti del paesaggio, il suo essere ”natura bruta” e insieme spazio politico, culturale e sociale. Il prossimo appuntamento con il progetto TU35 sarà il 17 settembre con la mostra dedicata alla provincia di Prato.
Stefania Rinaldi
Sito Internet progetto TAI – Tuscan Art Industry: http://www.tuscanartindustry.com/
Blog del progetto TU35 – Geografie dell’Arte emergente in toscana: http://tu-35.tumblr.com/
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