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TecnoNostalgia: 10 pezzi cult della tecnologia

Quali sono gli oggetti del desiderio degli Over 30? L’ultimo Iphone? L’ultima consolle? Il tv ultra HD 4k? Assolutamente no: i tecno-feticci più desiderati sono quelli del passato. Ma quali sono i più rimpianti?

Siamo vecchi, ammettiamolo una volta per tutte: è inutile nascondersi dietro comode teorie per cui la giovanezza si sarebbe notevolmente estesa e fossimo tutti degli imberbi tardo-adolescenti pur se alla soglia dei quaranta. In giro ci danno del lei ed iniziamo a non conoscere o a mal sopportare la maggior parte della musica che ascoltano i tardo millennials. Ma soprattutto abbiamo nel cuore una lunga lista di tecno-feticci che ci fanno scendere la lacrimuccia solo a nominarli e che ci fanno rivalutare i bei tempi in cui la tecnologia era meno raffinata, ma certamente più amica. Marshall McLuhan ha imbastito una delle sue teorie tra le più affermate su media caldi e freddi, sulla capacità degli oggetti tecnologici che ci circondano di coinvolgerci o su quanto richiedano la nostra partecipazione sensoriale ed affettiva per essere fruiti. Ma qualsiasi degli oggetti di culto della nostra infanzia ed adolescenza suscita, che sia di base medium caldo o freddo, una tale e potente esperienza sinestetica, muovendo le corde della nostra emotività come una madeleine proustiana, da superare ogni “temperatura” del medium. Ma quali sono i 10 tecno-oggetti più significativi che conserviamo gelosamente o che ci danno maggiore emozione?

1-GIRADISCHI

Il suono caldo, materico, lo scoppiettio da ceppo che brucia nel camino tipico del disco solcato all’infinito dalla puntina. Quello per l’oggetto “disco” è un vero e proprio culto e tra tutte le ossessioni tecno-nostalgiche quella per il giradischi è la più radicata ed immutabile. Per onorarlo e rispettarlo al massimo i giradischi che abbiamo in cantina non servono più e quindi da oggetti vintage si fanno sempre più sofisticati, meno invasivi e più delicati. C’è chi spende cifre da capogiro per modelli di design ultra tecnologici, verticali, con puntine impercettibili e chi invece preferisce rispolverare modelli antichi, ma non c’è nessuno che resista al suo fascino.

2-WALKMAN

impossibile cancellare dalla memoria le line up degli album che si sono consumati in cassetta suddividendoli mentalmente ed automaticamente in lato A e lato B, un po’ come avveniva con i già citati vinili. Il girare a vuoto del nastro prima di fermarsi ed il doversi alzare per cambiare il lato della cassetta nello stereo prima dell’avvento dell’avveneristico auto-reverse. Il Walkman è stata la liberazione dalla schiavitù di una musica casalinga ascoltata nella solitudine delle camerette dei primi anni ’80. Ha reso pervasive le note facendole uscire di casa, rendendo ogni nastro magnetico, consumato e deformato dall’ascolto, la colonna sonora reale di ogni adolescente dell’epoca. Le cuffie indossate attorno al collo poi, sono una immagine così potente da essere tornata in auge anche ora, nell’epoca delle invisibili auricolari wireless.

3-COMMODORE 64

La tecnologia avanza inesorabile in modo sempre più rapido, ma niente è così affascinante come chi ci ha dato l’imprinting e ci ha reso tutti dei piccoli nerd in erba. L’effetto nostalgia nel campo dei computer sembra in continua ascesa: di qualche giorno fa la notizia del ritorno di Winamp, il mitico software per la lettura dei file audio, con tanto di interfaccia d’epoca, ed i tributi ed i corsi e ricorsi storici in campo informatico non si contano più: dalle riedizioni delle consolle storiche ai continui riferimenti delle serie tv che sembrano essersi infatuate di una certa informatica d’antan. Nell’epopea del pc un punto di svolta lo ha segnato il Commodore 64, il primo vero “family computer”, il più venduto di tutti i tempi, quello che con 17 milioni di pezzi diffusi nell’arco dei pochi anni di produzione ha monopolizzato il mercato e portato in altrettante case il concetto di pc multidisciplinare e versatile, ma con un’anima incline al gioco. E’ in questo segmento che il Commodore 64 esprime il suo meglio, con videogiochi originali o presi in prestito dalle sale arcade, e con la diffusione dei primi rudimentali device di gioco come il mitico joystick.

 

5-NINTENDO NES

Un po’ come chiedere se si vol bene più alla mamma o al papà: se il Commodore 64 è stato il primo computer in grado di declinare la sua natura in modo spontaneo a favore del ludico, il Nintendo Entertainment System, per gli amici semplicemente NES, è stata la prima vera consolle unicamente votata al divertimento. È con lei che abbiamo conosciuto in termini casalinghi Super Mario e Donkey Kong e abbiamo visto evolversi l’epopea del videogioco che accantona in modo pressoché definitivo l’arcade per spostarsi sul divano di casa, dove ancora comodamente poltrisce. Il suo mito è talmente forte che ha fatto da apripista al già citato fenomeno della riproposizione in chiave pocket ed attualizzata delle consolle storiche da parte delle case produttrici originali, che cavalcano l’onda, ça va sans dire, della TecnoNostalgia.

4-TV BRIONVEGA

Pensando agli oggetti tecnologici di uso più comune non si può escludere da questa lista l’elettrodomestico per eccellenza ed il suo più alto rappresentante. Il mitico Brionvega è “il televisore”, il primo e l’ultimo che passa da semplice strumento che media il messaggio catodico ad oggetto del desiderio che può prescindere dalla sua stessa missione bastando a se stesso grazie a delle fattezze del tutto inedite per l’epoca e mai più replicate. È portatile, colorato, di design, tutto quello che il televisore non è mai stato prima di allora e che anche oggi fatica ad essere. E’ un pezzo d’arredo che può essere esibito al di là della sua funzione e del suo funzionamento. Studiato nelle accademie di disegno industriale, esposto qua e là nelle gallerie di arte contemporanea, se ne avete uno rimettetelo a lucido e riservategli un posto d’onore sulla libreria del salotto.

6-NOKIA 3210

Non c’è Iphone X, Y o Z che tenga: se c’è stata una vera rivoluzione epocale nel mondo della telefonia nobile la dobbiamo in primis agli amici scandinavi di Nokia che hanno trasformato un oggetto di mera utilità, appannaggio perlopiù di professionisti alle prese con la necessità di essere sempre reperibili, in un vero e proprio fenomeno da sognare ed avere. Con il 3210 si afferma il concetto di cellulare come status symbol alla portata di tutti, perché pratico, maneggevole, sofisticato, resistente, economico, con una batteria infinita, ma soprattutto cool. La possibilità di customizzare all’infinito e quindi rendere unico e personale l’oggetto telefono portatile grazie alle coloratissime cover intercambiabili, è il plus che lo ha fatto passare alla storia; e poi c’è lui, l’inimitabile Snake, il passatempo che ha inchiodato una generazione a quello schermo verdognolo in sfide all’ultima tacca di batteria e che è ancora uno dei giochi elettronici più amati di sempre.

7-VIDEOREGISTRATORE

Chi, adolescente tra i ’90 ed i 2000, non ha passato più di un pomeriggio ad aspettare il passaggio del videoclip del momento per poterlo immortalare sui nastri di una vhs, o le serate a registrare film cercando di tagliare via la pubblicità? Il videoregistratore è stato depositario della memoria televisiva e non di almeno un paio di generazioni, tesoriere di filmini di famiglia e trasmissioni d’epoca. È forse l’oggetto che più manca e che più sembra provenire da un’era lontanissima, in quest”epoca dell’infinita riproducibilità tecnica e del “on demand” ed è anche quello che non ha avuto eredi naturali, perché oggi davvero tutto scorre.

8-POLAROID

In uno scenario di cellulari dalle lenti professionali e reflex digitali che rendono anche il più inesperto un potenziale reporter, sembra quasi irrazionale la fascinazione che la Polaroid ha ancora a livello globale. I filtri dei telefoni e dei programmi di editing ne imitano l’aspetto, ma è sempre lei ad avere la meglio sui tentativi di emulazione. È l’unica macchina fotografica che resiste alla digitalizzazione, l’unica che ha ancora il privilegio di vedersi produrre delle pellicole da sviluppo, ora che anche marchi come Fuji e Kodak chiudono o diversificano. È stata la rivoluzione copernicana della fotografia che si materializzava istantaneamente davanti ai nostri occhi senza doverci cimentare in perigliosi intingoli da camera oscura ne’ aspettare che lo studio di turno sviluppasse il rullino. La Polaroid usciva ed in pochi secondi svelava il suo mistero, permettendo un hic et nunc inedito che ancora incanta.

9-SEGRETERIA TELEFONICA

Se l’odierna versione virtuale è ormai caduta quasi in disuso soppiantata dai messaggi di testo e vocali, quella “fisica” è stata a lungo un must nella vita di ciascuno di noi. Attraverso il suo nastro registrato ci si presentava al mondo, si creava un filtro tra noi e l’interlocutore, si conservavano momenti, voci, suoni. Compagno della quotidianità anni ’90, immortalato in milioni di sequenze cinematografiche, citato in telefilm, canzoni, romanzi, la sua fine ingloriosa non gli rende merito. Piange il telefono.

10-GAME BOY

Basta una sola parola per evocare un mondo: Tetris. Da quella semplice cartuccia è partita un’altra piccola rivoluzione tecnologica. Così come il walkman ha svincolato la musica dall’ambiente domestico, anche il Game Boy ha aperto le porte delle case, tagliato i fili che legavano il concetto di videogioco al televisore o comunque ad uno schermo da se’, portandolo in giro per le strade. Come per molti altri degli oggetti di questa lista ci sono state innumerevoli le evoluzioni successive, figli legittimi e non, ma solo uno, nella sua estrema semplicità è stato il vero fenomeno di culto, il primo, l’inimitabile, l’oggetto irrinunciabile per i teenager dell’epoca.

Gabriella Cerbai

About the author

Gabriella Cerbai

Classe 1983, laureata in Storia e Critica del Cinema e specializzata in Cinema TV e Produzione Multimediale. Appassionata d'arte in tutte le sue forme, collabora con vari progetti di critica, affiancando quest'attività a quella di programmatrice di festival cinematografici e organizzatrice di eventi.

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