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Stefan Milosavljevic | Dulce de leche muy amargo

Fino al 20 marzo 2021 The Flat – Massimo Carasi di Milano, presenta la mostra Dulce de leche muy amargo di Stefan Milosavljevic (1992, Serbia). Il titolo della mostra si riferisce ad un paradosso, una possibilità, uno stato dell’esistenza improbabile ma non impossibile.

Il dulce de leche in spagnolo (o doce de leite in portoghese) è un dessert a base di latte originario dell’Argentina, così dolce da diventare talvolta amaro.
Già dal primo sguardo la personale ci attira in una giostra di colori. Venti tele, apparentemente minimali, abbracciano la galleria emanando onde cromatiche: i loro titoli svelano le parole chiave dell’intera esposizione come corpo, cosmo, sessualità, soglia, abbandono. L’artista ha infatti giocato come un bambino con le tempere. A queste ha però addizionato sostanze chimiche legate al mondo ricreativo del sesso -narcotici ed eccitanti- sostanze il cui mix potrebbe essere fatale. E come un bambino che esplora i limiti, prima crea e poi distrugge: violentemente innesca un corpo a corpo con la tela che vuole slavare e ripulire, per rimuoverne l’immagine precedentemente impressa. In egual modo nella serie “Interrupted Rainbow”, un pennello imbevuto di testosterone, sostanza responsabile di atteggiamenti aggressivi e di sopraffazione, modifica e scolora dodici arcobaleni -simboli di pace e socialità- semplicemente disegnati con marker su carta.

A terra, nelle due grandi installazioni che occupano la superficie della galleria, l’artista evidenzia ancora la contrapposizione tra le forze di distruzione e creazione attraverso sfere di minerali naturali che sovrastano brillanti polveri metalliche, frutto della disintegrazione di oggetti decorativi e utensili vari.
Il simbolico permea la mostra e l’elemento Arcobaleno della bandiera LGBTQI+, infine, ritorna evidente nelle due sculture dicotomiche  “Sweet Summer Sweat” e “Heart of Glass” che giustappongono due sacchetti-contenitori a materiali difficilmente trasportabili, quali pesanti lastre di marmo e fragili vasi di vetro.
Stefan Milosavljevic, appassionato ricercatore del limite tra visibile ed invisibile, utilizza oggetti comuni decontestualizzati per dare immagine alle proprie esperienze, muovendosi in completa libertà tra pittura, disegni ed installazioni.