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STAY TUNED | 5 dischi del 2015 da non perdere

Minirubrica di lapidarie selezioni musicali dell’anno in corso: 3 righe x 5 dischi usciti nel 2015 + link a una canzone per disco, per dar spazio alla musica e non al catechismo del recensore di turno. Stavolta tocca a: Jib Kidder, Panda Bear, Liam Hayes, Sufjan Steven e Pond.

1) Jib Kidder – Teaspoon To The Ocean

 C’è chi l’ha chiamato indie-sun, chi toy-psych eccetera: se Animal Collective e Real Estate facessero un disco insieme suonerebbe come l’ultimo di Jib Kidder. Disco di grande freschezza, un connubio eccentrico tra folkotronica (Books) e psych-pop (Byrds) per un polistrumentista col santino di Brian Wilson nel portafogli, che si diverte a seminare ogni tipo di suoni nelle sue canzoni.

 

2) Panda Bear – Panda Bear Meets The Grim Reaper

Parli degli Animal Collective e spunta il nuovo disco di Noah Lennox, che è, prevedibilmente, bellissimo. Squarci di cantato hippie lanciati nell’etere elettronico che sospende ogni contingenza: la formula è ritoccata e si discosta dal free folk delle origini (e del capolavoro “Person Pitch”) per ritoccare lo standard dello psych-pop che suonano nel paradiso dei sintetizzatori.

 

3) Liam Hayes – Slurrup

Già Plush, nel nome di Alex Chilton e con echi dei più felici che vanno da Todd Rundgren ai Kinks fino ai Teenage Funclub, il disco di Liam Hayes ha una personalità spiccata e recuperando sonorità 70’s ne aggiorna il canzoniere con “rock’n’roll and pranks and magic”. Probabilmente non sarà per nessuno il disco dell’anno, ma meriterebbe di stare nelle cuffie di tutti a lungo.

 

4) Sufjan Stevens – Carrie & Lowell

Riuscirà mai Sufjan Stevens a fare un disco non dico brutto, ma anche soltanto non bellissimo? La risposta è no e questo basterebbe a recensire qualsiasi nuovo episodio della sua discografia. Gli ingredienti sono gli stessi, primule folk fragilissime e minimaliste, l’impatto emotivo resta devastante, su soglie toccate solo dai migliori cantautori del pianeta quale lui è.

 

5) Pond – Man It Feels Like Space Again

Sulla scia dei primi Flaming Lips e  psichedelicamente oltre i Tame Impala, in cui suonano(hanno suonato 3/5 dei Pond, che non sono più il passatempo parallelo dei preziosi aiutanti del cappellaio magico Kevin Parker, ma sono una band matura che attraverso i viaggi mentali di un collettivo eclettico e ispirato innesta la musica del cosmo nello scenario del deserto australiano.

About the author

Luca Buonaguidi

Luca Buonaguidi scrive un po' di tutto ovunque egli possa: poesie, prose, saggi, biografie, antani. Alcuni li ha pubblicati, altri non ancora. Nel tempo libero dalla scrittura, lavora in una struttura residenziale e respira l'aria dell'Appennino. Per tutto il resto c'è www.carusopascoski.com, il suo blog anarco-autistico

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