Dopo i recenti fatti di Parigi, mai come in questo periodo la satira è al centro dell’attenzione mediatica. Abbiamo dato uno sguardo al panorama italiano e abbiamo scoperto un’interessante realtà dalla verve “acetilsatirica” che con umorismo intelligente mostra i difetti e le paure della società moderna: “ASPIRINA” si assume a letto o sul divano, online, per via visiva. Effetti desiderati: buonumore. Costo: zero.
L’Aspirina di oggi non è più quella di una volta, direbbe quel tale. La prima Aspirina – sottotitolo: “Rivista per donne di sesso femminile” – usciva nel 1987 su carta, edita dalla Libreria delle Donne di Milano, come un quadrimestrale di satira al femminile sulla politica delle pari opportunità e l’uguaglianza dei sessi. Ma durò poco: dopo dieci numeri, nel 1991 chiuse i battenti. Nel 2013, la Libreria rilancia Aspirina, ora nella forma di periodico online. Nuovo sottotitolo: “Rivista acetilsatirica”. I temi, però, sono gli stessi di vent’anni fa: sessismo, emancipazione, precariato, pari opportunità. Il mondo, tutto sommato, non è cambiato molto.
Aspirina esce quattro volte l’anno, un numero a stagione, tutti sfogliabili gratuitamente online, con strisce, racconti e vignette, ora accompagnati anche da video e suoni. Collaborano autrici nuove e navigate, da mezzo mondo. Anche la redazione è al 99 % femminile. Tra le rubriche: “Le avventure della Gioosy – Giovane e choosy” di Elena Leoni; “La studiosa precaria” di Roz (Rosella Simonari); i “Pensieri di una misantropa” di Margherita Giacobino (con disegni di Teresa Sdralevich, milanese di base a Bruxelles), storica collaboratrice di Smemoranda e autrice di romanzi e saggi sull’omosessualità; le battaglie anti-sessiste di “WonderRina aspirante paladina” di Annaurla (Anna Ciammitti); e le immancabili vignette di Pat Carra, già autrice di tutte le copertine della vecchia Aspirina e nota ai più per le illustrazioni su Smemoranda e su molti quotidiani e periodici nazionali.
Ecco, i suoi balloon rappresentano perfettamente lo spirito di Aspirina: un umorismo intelligente, che mostra i difetti e le paure della società moderna. Come la disegnatrice nella vignetta sulla libertà d’espressione in Occidente, ormai famosa, che si chiede sconfortata, con la matita in mano: “Posso dire che non sono Charlie?” (andate a leggere, a proposito, il suo sfogo nello speciale Aspirina parigina). Aspirina prende il mondo con leggerezza, non a schiaffi; e anche quando punge, non insulta e non è mai volgare.
La redazione di Aspirina cura anche una collana di e-book sperimentali – Aspirina C – in formato ePub3, che combinano testo, animazione e suono offrendo una lettura dinamica delle rubriche più amate (si leggono su tablet vari, Mac e PC, ma non sul Kindle e sui reader a inchiostro). Ne sono già usciti due, disponibili in italiano e inglese: Annunci a luci rosse di Pat Carra e Pensieri di una misantropa di Margherita Giacobino e Teresa Sdralevich. Un terzo, WonderRina aspirante paladina di Anna Ciammitti, è in arrivo.
Memo: mercoledì 18 febbraio, alle ore 18:30, presso la Libreria delle donne (Via Pietro Calvi 29, Milano), Aspirina presenterà i suoi e-book alla presenza delle autrici, che firmeranno dediche. Su carta.
Stefano Ferrari
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