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Pera+Flora+Fauna | L’indigeneità e la costruzione sociale della natura

Evento collaterale della 59ma edizione della Biennale d’Arte di Venezia (fino al 27 novembre 2022), Pera + Flora + Fauna pone l’attenzione su come l’indigeno e la natura siano influenzati dagli atteggiamenti culturali tradizionali delle nazioni industrializzate, le stesse nazioni che contribuiscono ai problemi ambientali esistenti. Questo ci porta a chiederci: il pensiero estetico può sostenere la conservazione e il ripristino della natura o dei diritti e dei modi di vita indigeni? Le popolazioni indigene in tutto il mondo possono sfidare la storia documentata (dell’arte) tradizionale scritta dai non indigeni? Le
popolazioni indigene possono ottenere la libertà di rivendicare collettivamente “la propria storia e le proprie narrazioni”?

Pera + Flora + Fauna intende affrontare queste domande attingendo a diverse prospettive dell’uomo, della natura e della loro interrelazione. Pera + Flora + Fauna si svolge presso Archivi della Misericordia, a Venezia; commissionato da Nur Hanim Mohamed Khairuddin, Direttore Generale di PORT, e curato da Amir Zainorin e Khaled Ramadan, e da Camilla Boemio e Annie Jael Kwan. La mostra presenta artisti e collettivi malesi e un artista italiano attraversando molteplici discipline che spaziano dalla performance, al cinema, al suono, alla scultura e ai nuovi media. Gli artisti sono Azizan Paiman (MY), Kamal Sabran (MY), Kapallorek Artspace (MY), Kim Ng (MY), Projek Rabak (MY), Saiful Razman (MY) e Stefano Cagol (ITA).

Il team curatoriale si interseca tra competenze e contesti di pratica diversi. Amir Zainorin è un artista malese residente in Danimarca, curatore e co-fondatore dell’associazione degli artisti interdisciplinari Jambatan, mentre Khaled Ramadan, di origine libanese, è un curatore, storico dell’arte, regista e scrittore culturale che lavora in Asia, Europa e Medio Oriente. Ramadan ha curato il Padiglione delle Maldive alla 55a Biennale Art di Venezia e ha co-curato Manifesta 8, Murcia, Spagna.

Il team comprende le curatrici associate Camilla Boemio e Annie Jael Kwan; Boemio ha pubblicato ampiamente sui temi dell’indigeneità in relazione alla crisi climatica e la sua ricerca curatoriale è incentrata sull’etica dell’ecologia, mentre Kwan è una curatrice e ricercatrice indipendente il cui lavoro ad Asia-Art-Activism e Asia Forum si concentra nuovamente su “Asia /s” come lente per storie e prospettive alternative quando si esplorano temi e pratiche critiche contemporanee. La squadra è assistita da Alfredo Cramerotti, presidente di IKT e direttore di MOSTYN, Galles.

In concomitanza con la mostra, un forum in cui i relatori invitati Henry Meyric Hughes, Dorian Batycka, Ong Jo-Lene e Alfredo Cramerotti, insieme ai curatori e agli artisti, condivideranno le loro osservazioni e interpretazioni intorno al concetto di Proprietà della Natura e della Storia, nel tentativo di contestualizzare il concetto di ciò che è naturale e di ciò che è storico, perché questo non può essere indipendente dalle risorse intellettuali, artistiche, emotive e tecnologiche a nostra disposizione nel mondo industrializzato.

Inoltre, in loco, avranno luogo tre performance realizzate degli artisti; una, che esplora il suono e il movimento del corpo per guarire il corpo psichico e spirituale, è basata sui rituali di guarigione tradizionali malesi; l’altra invita il pubblico a impegnarsi nel conflitto in corso tra il punto di vista capitalista ‘’estrattivista’, nei confronti della terra e delle popolazioni indigene, da una parte, e, dall’altra, le azioni e la resilienza creativa delle comunità indigene nel condividere le loro storie e i principi olistici di convivenza con la natura.