Arte e Fotografia

“ORTIS” | Ortisti e Artisti Vs Expo2015

Una critica socio-culturale a Expo 2015, una fanzine che nasce “dal basso” per evadere il “mega” evento, introducendo una riflessione sulla contrapposizione tra la realtà “a misura d’uomo” dell’ortista abusivo e le logiche capitalistiche dell’Esposizione Universale che si è tenuta a Milano.

Copertina Ortis

Citazione da ortista:  “Ci mandano in confusione. Per me il fattore della fame del mondo si poteva sterminare in mezz’ora, no anni, mezz’ora. Non vogliono. Sono i potenti che non vogliono perché ci mangiano sopra, i governatori dei loro Paesi anche.

Pietro Bonfanti è un po’ antropologo, sociologo, filosofo, psicologo e artista; con un percorso di studi in Scienze dell’Educazione Socio-Culturale in Bicocca (Milano) e progettazione e produzione delle arti visive allo Iuav (Venezia),  è l’esempio di un professionista che ibrida il proprio interesse per quei fenomeni culturali del nostro tempo alla ricerca artistica.

Per il progetto editoriale “Ortis” è stata l’esperienza  (dal lat. experientia, der. di experiri  – conoscenza diretta, acquisita con l’osservazione o la pratica) a lungo termine e la raccolta di materiale:  estratti e contributi testuali, appunti, fotografie, disegni, che organizzati in una costellazione di spunti  hanno dato vita alla Fanzine.

Un’iniziativa di critica socio-culturale ad Expo 2015, una produzione dal basso che nasce dall’esigenza di evadere al “mega” evento;  un percorso che raccontato in “Ortis” attraverso il coinvolgimento di artisti, ortisti abusivi, liberi pensatori, cittadini e amici, ha l’intento di restituire esperienze e forme di pensiero alternative.

Ortis, quarta di copertina, disegno di Pietro Bonfanti
Ortis, quarta di copertina, disegno di Pietro Bonfanti

Tutto inizia nel novembre dell’anno scorso, con la scoperta dell’orto abusivo di Bernardo, nei pressi del quartiere Santa Giulia di Milano; una micro storia di riappropriazione della terra che ha stimolato l’autore di Ortis a sviluppare il progetto partendo da una riflessione sulla contrapposizione tra la realtà “a misura d’uomo” dell’ortista abusivo e le logiche capitalistiche di Expo 2015.

Utopia e distopia, oggettività e soggettività, premonizioni e testimonianze si incontrano in un percorso rivelatore.  Dialogano così gli estratti di Expopolis (Off topic e Roberto Maggioni), le fotografie di Lex Rosas, Le ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo , il Discorso sulla servitù volontaria di Etienne De la Boetie, Manila Counter –expo 2015 e il rancore nei confronti degli zoo umani che accompagnano la storia delle Esposizioni Universali , la storia dell’ortista Bernardo (Dino), il contributo dell’educatore Nicola De Lorenzo, dell’educatore e attivista Aime’ Valdor, dell’architetto urbanista Tik, degli artisti Daniele Maffeis, Nina Ćeranić, Miss Goffetown .

Entro la fine dell’anno la fanzine autoprodotta sarà distribuita gratuitamente presso librerie indipendenti e spazi culturali di Milano, ad amici che hanno creduto nel progetto contribuendo alle spese di stampa, o anche solo condiviso momenti di riflessione e scambio durante l’anno di ricerca e sviluppo del progetto.

Citazione da Ortista: “… che ci venga la diarrea di tutto quello che mangiano. Finché la gente pensa che l’expo sia una vittoria noi saremo punto a capo.

Alberto Ceresoli

Ortis è un progetto a cura di Pietro Bonfanti con la partecipazione di Nicola De Lorenzo, Lex Rosas, Daniele Maffeis, Bernardo De Lorenzo, Nina Ćerananić, Aime’ Valdor, Miss Goffetown, Tik e Joseph Martin Gabriel. Con il sostegno di Giulia Datovo, Xylvi De March, Alice Ciresola e Adam Khalil.

About the author

Alberto Ceresoli

Alberto Ceresoli studia presso l’Accademia Carrara di Belle Arti (Bg) e pratiche curatoriali presso lo IED (Istituto Europeo di Design) di Milano. Vive e lavora a Bergamo, impegnato come Presidente e direttore artistico di Interno Tredici
(organizzazione per la ricerca artistica contemporanea) e collaborando con Magazine d’arte contemporanea.

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