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Oh my God van Eyck was here! Van Heyck e l’Agnello Mistico

Dopo la grande mostra Van Eyck – An Optical Revolution, presso il Museum voor Schone Kunsten (MSK), Gent continua a proporre grandi iniziative per valorizzare la città e la sua storia. OMG, Oh my God van Eyck was here!, le celebrazioni di Jan van Eyck (Maaseik 1390 circa – Bruges 1441) iniziate nel 2020 proseguono per tutto il 2021 con l’attesissima apertura del Visitor Centre del 25 marzo (posticipata dal 2020 a causa della pandemia). Momento di punta di un ricco programma di eventi volti a celebrare il grande pittore fiammingo, spaziando dalle arti visive, al teatro, al design, la moda, la gastronomia e la musica. 

Il Visitor Centre, è l’avveniristico centro dedicato alla cattedrale gotica di San Bavone e alle straordinarie opere d’arte che custodisce. Prima fra tutte il capolavoro assoluto dei fratelli Jan e Hubert Van Heyck, il Polittico dell’Agnello Mistico, riconosciuto come una delle opere d’arte più influenti della storia dell’arte e simbolo indiscusso della città di Gand e del Belgio.

La grandiosa pala, fresca di uno dei più ambiziosi progetti di restauro intrapresi in Belgio, durato circa 10 anni, trova dunque una nuova e più adeguata collocazione all’interno della cattedrale stessa. Dalla Cappella Villa, dove si trovava fino ad ora, l’opera è stata spostata nella Cappella del Sacramento

Il dibattito sulla collocazione ottimale del Polittico si è protratto negli anni e, in previsione dell’apertura del Visitor Centre, è tornato in primo piano. Da un lato si poneva il tema della necessità di uno spazio che potesse garantire una conservazione adeguata del capolavoro. Per questo è stata costruita una modernissima teca in vetro su misura, in grado di ricreare delle condizioni climatiche corrette e garantire la sicurezza della grande opera, ma anche una giusta illuminazione. Vi era inoltre la ricerca di una sistemazione che potesse offrire al visitatore un’esperienza completa e allo stesso tempo intima; oltre che la possibilità di ammirare entrambi i lati della pala e la limitazione del numero di visitatori; non in ultimo, era necessario trovare un equilibrio tra la funzione religiosa della cattedrale e il suo aspetto culturale-turistico.

La Cappella del Sacramento, nel deambulatorio, è risultata essere il luogo più adatto: sufficientemente spaziosa per accogliere la grande teca in vetro e consentire la visuale sia sui pannelli esterni che interni, e adiacente alla Cappella Vijd, sede originaria del Polittico. La tranquillità di questo spazio favorisce inoltre un incontro quasi privato con il dipinto. 

Dal 1432, anno del suo completamento, milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo si sono recati a Gent per ammirare il Polittico dell’Agnello Mistico, conosciuto anche come la Pala di Gand. L’opera ha una storia intrigante e davvero movimentata: scomparsa, dispersa nel corso di diverse guerre, minacciata dal fuoco, smantellata, copiata, contrabbandata, censurata, attaccata dagli iconoclasti, nascosta, riscattata, recuperata e rubata più volte… Nessuna opera d’arte è stata tanto desiderata e in pericolo quanto l’Agnello Mistico

Nel corso dei secoli il polittico ha viaggiato molto, dentro e fuori dalla Cattedrale. Numerosi sono anche i restauri di cui è stato protagonista, il più recente e straordinario – eseguito dall’Istituto Reale per il Patrimonio Culturale (KIK-IRPA) – ha interessato l’immagine centrale del polittico e i pannelli del registro inferiore. Gli stessi pannelli sono stati protagonisti indiscussi lo scorso anno della mostra Van Eyck – An Optical Revolution.

Il Polittico di Gent, della misura complessiva di 4,4 mx 3,4 m, è formato da 12 pannelli di legno di quercia, otto dei quali sono dipinti anche sul lato posteriore, in maniera da essere visibili quando il polittico è chiuso. Per questo è stato studiato un sistema automatico per l’apertura e la chiusura a tempo dei pannelli.

Al momento del suo completamento, la creazione dei fratelli Van Eyck sorprese i contemporanei per la sua brillantezza, la vivacità e l’utilizzo dei colori. Oggi, grazie all’importante progetto di restauro all’avanguardia, il dipinto potrà essere contemplato dal pubblico in tutta la sua magnificenza, nella sua sede originaria, ma in uno spazio e un contesto nuovo che esaltano la perfezione raggiunta dai Van Eyck 500 anni fa. Il visitatore vi accederà dalla cripta della cattedrale, che è stata oggetto di un grandioso lavoro di ampliamento e ristrutturazione. Da qui avrà inizio un tour che permetterà di rivivere la travagliata storia del polittico, per mezzo di una tecnologia all’avanguardia, che si avvale della realtà aumentata

La novità sta proprio nel aver voluto per questa straordinaria opera, che nei secoli ha sempre attirato tantissimi fedeli, una fruibilità davvero innovativa e all’avanguardia. Affinché il visitatore possa ammirare il polittico in uno spazio consono e in un contesto storico completo, la cattedrale di San Bavone – St Baafs è stata sottoposta a un impegnativo e audace processo di rinnovamento generale. Grazie a un concetto nuovo nel campo della museologia, la Cattedrale si fa pioniera di un’offerta culturale e turistica che combina il patrimonio antico e la tecnologia più avanzata. Il visitatore potrà avvalersi di un assistente virtuale digitale personale, disponibile in 9 lingue, che lo guiderà da una cappella all’altra attraverso la storia della Cattedrale e del polittico. In ognuna delle cappelle, per mezzo di occhiali oppure di un tablet di realtà aumentata, sarà possibile vedere l’ambiente circostante, ma l’immagine in 3D si sovrapporrà a quella reale, diventando parte integrante dell’esperienza. La visione delle immagini sarà ulteriormente arricchita da una narrazione, commento evocativo, che trasporterà il visitatore indietro nel tempo, all’epoca in cui il polittico venne dipinto e attraverso la sua travagliata storia. Il percorso parte dalla cripta, riprogettata e ampliata, e termina nella Cappella del Sacramento, con il Polittico dell’Agnello Mistico.

Il Visitors Centre intende dunque svelare i molteplici messaggi del polittico, spigandone il significato religioso, e far comprendere l’enorme valore storico artistico dell’opera. In questo modo e attraverso chiari collegamenti anche con il patrimonio architettonico cittadino, emergerà l’intimo legame dell’opera con la sua Cattedrale e con il popolo fiammingo di cui è icona indiscussa.

Tra gli ambiziosi obiettivi del nuovo Visitor Centre vi è la garanzia di un’accessibilità ottimale e perfettamente adeguata al momento storico che stiamo vivendo, rendendo la Cattedrale interamente accessibile. Una sfida importante per un edificio storico come questo, che ha richiesto l’intervento esperto e la progettazione innovativa e lungimirante di Bressers Architects, studio locale di Gent.
Se fino ad oggi solo la chiesa inferiore era accessibile, con l’aggiunta di un nuovo ascensore e di scale e la riprogettazione di alcuni degli antichi muri in pietra della cattedrale, anche la cripta, il coro, e le cappelle absidali (compresa la cappella Vrij e del Sacramento) saranno interamente accessibili.

Un investimento imponente di denaro, idee e forze quello che il Belgio ha voluto intraprendere in questi ultimi anni, nella valorizzazione della propria storia, attraverso lo studio e l’approfondimento dei propri monumenti, delle proprie città e la propria cultura, che non può passare inosservato, e che credo vada presa a simbolo di una rinascita, che tutta l’Europa si auspica al più presto.

Cecilia Barbieri 

About the author

Cecilia Barbieri

Nata a Firenze, dove vive e lavora, ha conseguito la Laurea in Storia dell’Arte all’Università di Firenze. Ha lavorato nell’organizzazione di mostre ed eventi e ha curato nel corso degli anni diverse pubblicazioni di Storia dell’Arte e di Storia del territorio. Giornalista pubblicista collabora costantemente come freelance con diverse testate di settore.

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