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NFT e fotografia: un vademecum

Il fenomeno del momento, di cui sentiamo parlare in continuazione, sono gli NFT. Dopo l’intervista a Serena Tabacchi, continuiamo in questo vademecum a fare un po’ di chiarezza. Con particolare attenzione alla fotografia, cerchiamo di capire più nel dettaglio cosa siano, quali possano essere le loro applicazioni e se rappresentano una reale opportunità di vendita o di investimento.

 

Che cos’è un NFT?

Un NFT è definibile come un certificato digitale di unicità creato grazie ad un processo algoritmico di codifica, che può essere associato ad un oggetto digitale ed archiviato in una blockchain.

La blockchain è un registro digitale non alterabile e non cancellabile.

Questo sistema rende sostanzialmente impossibile la falsificazione. Le transazioni relative all’oggetto vengono a loro volta registrate nella blockchain e possono essere tracciate in maniera univoca senza errori, costituendo la storia delle compravendite dell’oggetto a partire dalla registrazione di un NFT.

Quali prodotti si affidano alle Blockchain?

Inizialmente la tecnologia blockchain ha destato attenzione per la diffusione della criptovalute. Le valute virtuali, come per esempio i bitcoin, sono oggetti digitali che vengono scambiati nelle blockchain.

Le criptovalute hanno raggiunto oggi valori significativi e hanno attirato grandi istituzioni finanziarie fino a spingere le autorità monetarie di tutto il mondo a regolamentarne l’uso.

Oggi l’utilizzo della blockchain si è esteso ad un grande numero i prodotti di ogni tipo, tra i quali oggetti d’arte e fotografie.

 

L’NFT è un sistema sicuro?

L’impossibilità di alterare la registrazione di un certificato o di una transazione rende la blockchain molto sicura. La tecnologia adotta un sistema distribuito tra moltissimi computer presenti in tutto il mondo, impedendo sostanzialmente l’alterazione del processo grazie a continue verifiche incrociate e automatizzate.

Trattandosi di un sistema informatico, non è possibile escludere in maniera definitiva che essa possa essere hackerata da chi ne abbia la capacità. Tuttavia, la continua verifica procedurale da parte dei numerosissimi computer assicura un livello di sicurezza elevato.

Tale prassi richiede il continuo ricalcolo di enormi database, che è un’importante debolezza della tecnologia blockchain, perché comporta un consumo di energia molto elevato. L’uso di questa tecnologia è dunque in assoluta controtendenza rispetto alla necessità di contenere i fabbisogni energetici.

NFT e fotografia

Poiché associa un oggetto digitale ad un codice univoco e non alterabile, la blockchain assicura l’unicità di una fotografia digitale associata ad un NFT. Questo fattore alimenta il collezionismo che si nutre di esclusività. La “trovata”, l’originalità, la stranezza hanno un peso molto grande in questo mercato e i prodotti digitali sono una fonte infinita di opere e gadget di ogni tipo. Questo può rappresentare un importante argomento di vendita in ambienti specializzati ed elitari.

La blockchain può costituire inoltre una soluzione per superare alcuni fondamentali ostacoli riferiti alla valorizzazione della fotografia, ovvero la sua riproducibilità, da sempre gestita tramite tirature limitate e timbrature sulle copie stampate. Tuttavia, la blockchain garantisce l’unicità del certificato e della sua associazione con uno specifico oggetto digitale (cioè un file); non può certo garantire che di una fotografia non siano state realizzate altre copie prima della certificazione e della creazione dell’NFT, né che non esistano altre riproduzioni stampate dall’originale.

Inoltre, come pure confermato da una mia ricerca eseguita mediante Google Surveys, “la certificazione dell’opera risulta essere una condizione pressoché indispensabile ma non sufficiente per sostenerne il valore. In altri termini, la garanzia di unicità non basta perché una fotografia acquisisca un maggior valore economico e venga acquistata ad un prezzo più elevato”.

Infatti, sulla valutazione intervengono i fattori come la popolarità dell’autore e l’affidabilità della galleria che lo propone.

Per chi desidera avvicinarsi a questo settore esistono numerose piattaforme. Ne elenchiamo alcune.

OpenSea

Una delle piattaforme più popolari è OpenSea, il più grande mercato NFT al mondo: gestisce circa 20 milioni di NFT con oltre 100.000 utenti e quasi mezzo miliardo di transazioni.

OpenSea mette a disposizione degli utenti molti strumenti per comprendere a fondo l’argomento e per entrare in modo operativo in questo universo affascinante e in rapida espansione. L’uso è relativamente semplice e la grande diffusione la rende affidabile e ben gestita. OpenSea rappresenta un ottimo punto di partenza per i fotografi che vogliano cominciare a vendere ed acquistare i primi NFT. Garantisce inoltre il passaggio continuo di collezionisti e compratori di ogni genere e consente di restare costantemente aggiornati sulle tendenze e le novità.

SuperRare

Fondata nel 2017, SupeRare è una delle piattaforme più conosciute e ambite nel mondo per vendere arte digitale, con livelli di scambi molto alti.

Gli artisti possono mettere le loro opere all’asta o venderle ad un prezzo fisso in criptovaluta. SuperRare è una piattaforma molto affidabile basata sulla blockchain Ethereum. Largamente frequentata dai collezionisti, rappresenta per i fotografi un ottimo punto di visibilità.

Con SuperRare gli utenti possono interagire tra loro e beneficiare di descrizioni utili. Inoltre, il sistema smart contract permette ai creatori di opere di ricevere royalty dalla piattaforma ad ogni passaggio di proprietà. Questo può rappresentare un vantaggio molto importante per gli artisti che vengono scambiati spesso.

MakersPlace

Anche MakersPlace è per i fotografi un’opzione interessante. Organizzata come una galleria tradizionale, offre opere di alta qualità e i prezzi delle collezioni sono molto elevati.

La piattaforma è di facile utilizzo, esteticamente familiare ed accattivante per chi ha esperienza di vendita al pubblico tramite galleria o agenzia di stock.

Considerazioni finali

Il mondo dei fotografi si sta avvicinando al mondo NFT e desidera essere tranquillizzato circa la sicurezza delle piattaforme, l’economicità della gestione dei propri portfolio, la probabilità della vendita, la facilità di uso del sistema nel suo complesso.

Quello che ad oggi possiamo dire, senza forzatura alcuna, è che il sistema degli NFT è affidabile rispetto alla sicurezza, alla tracciabilità e alla non modificabilità delle transazioni. Inoltre, ogni NFT viene correttamente collegato ad un’unica opera, rassicurando di fatto l’acquirente sull’unicità della fotografia a cui esso è associato.

Tuttavia, il file fisico che contiene l’immagine è accessibile tramite un link che ancora oggi, nonostante si stia migliorando la filiera delle verifiche, potrebbe presentare criticità essendo comunque collocato su un sito internet che potrebbe non essere manutenuto adeguatamente.

Inoltre, l’artista che si avvicina al mondo degli NFT deve essere consapevole delle implicazioni e dei vincoli che tale scelta comporta.

Innanzitutto, la creazione di NFT è strettamente legata alle criptovalute. Le transazioni riguardanti gli NFT, incluso il pagamento delle fee per la loro creazione, avvengono in criptovaluta. Pertanto l’artista deve obbligatoriamente accendere un conto nella criptovaluta richiesta (ad esempio SuperRare gestisce transazioni con la criptovaluta Ethereum) e collegarlo con la piattaforma.

Inoltre, al momento della creazione di un NFT occorre indicare in appositi form una serie di informazioni, che successivamente vengono caricate nella blockchain in quanto parte integrante del supporto informativo riguardante l’opera. Dal momento in cui tali informazioni vengono caricate nella blockchain esse diventano inalterabili e in-modificabili. Qualsiasi errore o mancanza nelle informazioni non potrà in futuro trovare rimedio.

Occorre poi acquisire informazioni molto accurate e dettagliate sui costi, che non sono trascurabili e possono modificare in una misura significativa la convenienza dell’operatività in NFT. Le voci di costo sono diverse e includono le spese della creazione e della gestione del conto in criptovaluta, l’iscrizione alla piattaforma, le fee sulle transazioni e il cosiddetto Gas Cost, ovvero una fee, spesso molto rilevante, dovuta all’operatore che crea gli NFT sul proprio server.

Per molti fotografi dotati di capacità tecnica e creatività, il mondo degli NFT sta diventando un interessante sviluppo e rappresenta certamente una strada percorribile e potenzialmente fruttuosa.

Per i collezionisti, il problema potrebbe essere legato alla corruttibilità dei file associati agli NFT e, in generale, alla tenuta nel medio-lungo termine di un sistema soggetto alle criticità del mondo virtuale, alle mode, alle bolle speculative e a tutti quei fenomeni tipici delle innovazioni.

Il settore è in rapidissima evoluzione tecnologica e il mercato si sta via via formando. Non è possibile pertanto fare considerazioni “definitive”, ma occorre seguirne lo sviluppo, cogliere le opportunità e cautelarsi dalle possibili problematiche.

Patrizia Genovesi

 

About the author

Patrizia Genovesi

Patrizia Genovesi è docente, fotografa e videoartista. Ha studiato Fotografia con autori come Leonard Freed, Richard Kalvar, Attar Abbas, Moises Saman; ha studiato Sceneggiatura cinematografica e regia teatrale con Mario Monicelli, Domenico Starnone e Renzo Casali. Impegnata nella produzione e nella didattica, è docente della Libera Università del Cinema di Roma e membro di Officine Fotografiche.