Arte e Fotografia

New Media Art: suoni, luci, visioni ad EFFIMERA

Gli spazi dell’ex Manifattura Tabacchi di Modena ospitano fino al 7 maggio la seconda edizione di Effimera, che già lo scorso anno aveva presentato al pubblico una selezione di artisti che operano nel campo della New Media Art, eleggendo i mezzi tecnologici – e in particolare il web – a personale codice di riferimento. Se il taglio generazionale dato alla precedente edizione prevedeva il coinvolgimento di artisti nati nel corso degli anni Settanta, l’esposizione di quest’anno, curata da Fulvio Chimento e Luca Panaro, modifica i riferimenti cronologici, mettendo in relazione tre artisti nati rispettivamente negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta. Il denominatore comune risiede nel carattere incorporeo ed evanescente delle opere esposte: per definizione con il termine immateriale si definisce infatti ciò che oltrepassa i limiti della materia, apparendo quasi inconsistente. I lavori proposti da Roberto Pugliese (Napoli, 1983), Sarah Ciracì (Grottaglie, 1972) e Carlo Bernardini (Viterbo, 1966) assecondano il tema della mostra, declinandolo secondo modalità e prospettive differenti. 

Ciascuno dei progetti presentati prevede una diversa interazione da parte del pubblico, richiedendo a chi osserva un apporto di volta in volta differente. L’opera di Roberto Pugliese si attiva alla presenza dello spettatore, il cui movimento connette l’opera allo spazio fisico in cui è collocata: concepita come una sorta di organo, Emergenza acustica si compone di diverse tipologie di cilindri che fungono da cassa di risonanza per altrettanti speaker collegati a un sistema di riproduzione audio multicanale in grado di trasmettere una traccia sonora composta da suoni campionati. Spostandosi al di sotto della giungla di plexiglass in cui si concretizza l’installazione, lo spettatore definisce l’opera grazie al movimento del suo corpo, in una mutevole relazione di reciprocità.

Il ritmo riflessivo e dilatato richiesto e generato dall’opera di Pugliese prosegue nella sala successiva che accoglie i video realizzati da Sarah Ciracì. L’artista riflette visivamente su uno dei concetti basilari della fisica quantistica secondo il quale il soggetto è in grado di modificare la realtà su cui agisce. Il progetto Like an ocean with its waves si compone di tre installazioni video dove le immagini tratte dal mondo fenomenico si dissolvono una nell’altra in un processo metamorfico lento e inesorabile. Attribuendo alla coscienza soggettiva la genesi dell’oggetto, l’artista evidenzia così la natura effimera e inconsistente della realtà, immergendo l’osservatore in un’atmosfera avvolgente e totalizzante.

L’importanza data allo spazio, inteso come elemento generatore dell’opera, è l’elemento attorno a cui ruota l’opera di Carlo Bernardini: Oltrelimite si compone di fasci di fibre ottiche illuminate che percorrono lo spazio, attraversando le strutture architettoniche che suddividono l’ambiente. Lo spazio tridimensionale, completamente avvolto nell’oscurità, è generato dalla luce, che lo rende il reale protagonista dell’opera, definendone limiti e confini. In tale ottica il visitatore assume un ruolo nodale: non più semplice osservatore passivo, è parte fondamentale del processo creativo, capace di attivare ritmi e itinerari altrimenti irrealizzabili.

Negli spazi dilatati del Mata le opere si susseguono al ritmo lento della meditazione: sono separate, distinte, ma al tempo stesso connesse. Ciascun progetto interagisce con il successivo in un continuum di sensazioni segnato dalle variazioni di intensità luminosa, passando dalla luce  tagliente che definisce i dettagli dell’opera di Roberto Pugliese fino all’oscurità quasi completa in cui sono immerse le installazioni realizzate da Carlo Bernardini.

Sara Ferrari

About the author

Sara Ferrari

Sara Ferrari vive e lavora a Modena. É laureata al corso magistrale in Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Università di Firenze. Collabora con diversi spazi espositivi curando gli eventi collaterali alle mostre e creando progetti di didattica museale.

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