La galleria SPAZIOKAPPA32, aperta lo scorso febbraio allo scopo di promuovere e diffondere contenuti artistici anche fra i non addetti ai lavori, è giunta alla sua sesta mostra. A continuare l’elenco di importanti e noti personaggi che qui hanno presentato al pubblico le proprie opere è lo stimato e apprezzato fotografo italiano Marco Neri.
La mostra “SECOND LIFE” trae ispirazione dalle celebri “Nature Morte” di Giorgio Morandi, da cui l’artista prende spunto per trattare e approfondire in maniera autonoma diverse tematiche. L’intensità e l’essenzialità delle opere morandiane, che nobilitano ed erigono a protagonisti oggetti di uso quotidiano, spingono Neri a riprendere a sua volta questi elementi della vita di tutti i giorni, caratterizzati da una banale e limitata utilità, per dare loro una seconda vita.
Ecco che l’umile bottiglia o il vecchio barattolo, destinati a concludere la propria esistenza a seguito del loro utilizzo primario, vengono, invece, trasfigurati da una luce diversa, di solito presente nel campo espositivo, che da sceneggiatrice dell’opera fotografica li riabilita ed eleva a soggetto. L’osservatore è posto di fronte a una sorta di “resurrezione” di queste forme abituali, che tornano in vita in una veste e colori inediti, trasformandosi in metafora dell’esistenza umana: anche prima dell’abbandono e della distruzione finale c’è sempre una possibilità di redenzione.
La predilezione del fotografo per la tecnica still life cui, tuttavia, si affiancano costanti sperimentazioni in altre direzioni gli deriva, dunque, proprio da uno spiccato interesse verso questi silenziosi “personaggi” della quotidianità, percepiti come portatori intrinseci di un messaggio di riscatto.
La reinterpretazione di oggetti di tutti i giorni si esplica, in questo percorso espositivo, anche nella presenza di foto realizzate e processate via telefono cellulare, a testimonianza del fatto che, con una sorta quasi di metalinguaggio, anche un dispositivo di uso comune come quello mobile può realizzare un’opera artistica e attribuire nuovi valori ad un apparentemente “banale” soggetto di partenza.
Parte del ricavato della vendita delle fotografie esposte sarà devoluto all’Associazione pro-ammalati Francesco Vozza.
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