Arte e Fotografia

LuceFest: la street art come riqualificazione urbana

Kruella D’Enfer, Tony Gallo, Slim Safont, Alice Pasquini, 3ttman, Claudio Morne, Massimo Sirelli, Bislak e Pierluigi Crisà: ecco i nomi degli artisti che hanno partecipato alla terza edizione del LuceFest, tenutosi dal 28 agosto al 6 settembre 2022 tra i vicoli del piccolo paesino calabrese di San Pietro Magisano (CZ). Un festival che dal 2020 è sempre più cresciuto fino a questa edizione che avrà un suo spin off in novembre con Eduardo Kobra, street artisti brasiliano.

LA MISSION DI LUCEFEST

Dopo il primo lockdown, un gruppo di ragazzi e ragazze del paese decide di rimboccarsi le maniche e far uscire San Pietro da uno stato di semi-abbandono. L’associazione no-profit “Luce a San Pietro” si pone come obiettivo quello di dare nuova vita al borgo abitato da poco più di 350 persone e di riqualificare gli angoli dimenticati. Nascono così i 30 quadri su lamiere zincate, opere en plein air, che hanno come temi principali legalità, etnicità, gastronomia, fotografia e cinematografia, realizzate da cinque artisti calabresi e un’artista siciliana.

Slim Safont

Nella seconda edizione, la direzione artistica ha spostato l’attenzione sulla riqualificazione, concentrando l’attività degli artisti su elementi urbani, come panchine e lampioni, impiantati nel paese da oltre 15 anni e ormai ingrigiti dal tempo, e sugli spazi “vuoti” presenti a San Pietro, un tempo occupati da alberi e che ora accolgono opere d’arte realizzate con oggetti di riuso. Queste iniziative hanno confermato l’idea alla base della mission del LuceFest: la riqualificazione urbana come trampolino di lancio per un miglioramento della qualità della vita.

Da questo momento in poi sono stati gli stessi abitanti di San Pietro ad offrire le pareti delle proprie abitazioni per ospitare i murales degli artisti e, il conseguente arrivo in paese di visitatori attratti dalle opere, ha dimostrato come l’operazione del LuceFest sia stata efficace.

Kruella d’Enfer

LA RINASCITA DEL FESTIVAL

Il 2022 è l’anno della svolta: grazie alla vittoria del bando Erasmus+, San Pietro Magisano è stato invaso da studenti provenienti da Grecia, Ucraina e Spagna, che hanno potuto vivere sulla loro pelle l’esperienza del Festival, partecipando attivamente al lavoro degli street artist. Le opere realizzate sono: “La Luce” di Claudio Morne, “Sensi Calabresi” di Kruella D’Enfer, “La danza degli innamorati” di Tony Gallo, “Giada e il nonno Tonino” di Slim Safont, “Sutta u ponte du diavulu” di 3ttman, “Punti di vita – 800 pois” di Massimo Sirelli e “Youth LuceFest” di Bislak. Ancora atteso, in novembre, nel paesino della Sila Piccola è lo street artist brasiliano Eduardo Kobra, famoso per i suoi murales nei quali unisce una tecnica più realistica a geometrie estremamente colorate.

Massimo Sirelli

IL PASSO SUCCESSIVO

L’impressione che si ha non appena si varcano le soglie del paese è quella di un alternarsi di storia antica e moderna, come in una galleria d’arte a cielo aperto. Infatti, il progetto dell’associazione “Luce a San Pietro” è proprio questo: fare di San Pietro Magisano un museo open air. Il W.O.W. Museum (acronimo di Walk on Wonders) inizia già a prendere vita, grazie anche alle donazioni stanziate tramite co-founding, e che diverrà non solo galleria d’arte tra i vicoli, ma una vera e propria esperienza antropologica che trascinerà i visitatori alla scoperta degli angoli nascosti e dimenticati di uno dei borghi più antichi alle pendici della Sila.

Letizia Piccioni 

In copertina: un’opera di street art di Tony Gallo

About the author

Letizia Piccioni

Amante dell’arte in tutte le sue forme ed espressioni e praticante divulgatrice di piccoli saperi. Colgo ogni occasione per mettere lo zaino in spalla e andare a scovare le bellezze nel mondo e quelle nascoste dietro gli angoli di casa