Due mostre parallele frutto del confronto degli artisti Loris Cecchini e Giovanni Ozzola con due aziende del territorio pisano, caratterizzate da una forte attenzione alla ricerca: la Conceria Superior S.p.A di Santa Croce sull’Arno, che si occupa di lavorazione di pellami, e la IDS Ingegneria dei Sistemi di Pisa, che si occupa di tecnologia, e nello specifico, di ingegneria elettronica.
In corso nel territorio pisano una doppia mostra dal titolo Sistemi di visione / Sistemi di realtà: Loris Cecchini, Giovanni Ozzola, divisa tra il Centro Espositivo SMS San Michele degli Scalzi a Pisa e Villa Pacchiani a Santa Croce sull’Arno. L’interessante progetto del Comune di Pisa e del Comune di Santa Croce sull’Arno, a cura di Ilaria Mariotti, è realizzato in collaborazione con il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, nell’ambito del progetto regionale “Cantiere Toscana Contemporanea” e con la collaborazione di Galleria Continua (San Gimignano / Beijing / Les Moulins / Habana), Associazione Arte Continua, IDS Ingegneria dei Sistemi, Superior S.p.A. e con il contributo di Renato Corti S.p.A.

Due mostre parallele, che il territorio offre fono all’8 maggio prossimo. Due gli artisti invitati a dar voce al progetto: Loris Cecchini e Giovanni Ozzola. Il primo interviene a Santa Croce sull’Arno, capitale del “Distretto conciario”, nota in tutto il mondo per le sue aziende e per la produzione e lavorazione di materiali in pelle. Il secondo a Pisa, città ricca di risorse immateriali incentrate sulla storica presenza di Università e Istituti di ricerca e di aziende che esportano in tutto il mondo i loro prodotti e il loro know how. Gli incontri di questi mesi tra gli artisti, la comunità e le eccellenze locali hanno portato Cecchini e Ozzola a intraprendere un percorso con due aziende del territorio, entrambe con sedi o con rapporti internazionali e con una forte attenzione alla ricerca: la Conceria Superior S.p.A di Santa Croce sull’Arno, che si occupa di lavorazione di pellami e la IDS Ingegneria dei Sistemi di Pisa, che si occupa di tecnologia, e nello specifico, di ingegneria elettronica.

Nel lavoro di Cecchini i materiali più vari s’intrecciano e trasfigurano in una dialettica costante tra arte e scienza, da cui ha preso vita l’intensa riflessione dell’artista milanese sul rapporto tra materia, oggetto e opera d’arte, sfociata nella creazione di manufatti strettamente connessi al luogo e al contesto.
Giovanni Ozzola invece propone il concetto di invisibilità con una serie di opere, in cui materiali e dimensioni partono dall’oggetto originale, per proiettare forme pensate per l’invisibilità in una tradizione storico-artistica, che affonda le sue radici nel modernismo. In mostra anche una mappa, che richiama il tema del viaggio, dove l’artista riporta il traffico aereo registrato da un’antenna radar posizionata a Pisa, e che visualizza in un arco temporale, i cieli in un raggio di circa 200 km.
Loris Cecchini per il progetto ha prodotto l’opera dal titolo Tavolo parallelo alla terra, terra parallela al tavolo, un grande piano, che è che un modello tridimensionale in scala del territorio comprendente proprio il cosiddetto Comprensorio del cuoio. Quest’opera è realizzata con una base in MDF rivestita con pezzi di pellame corrispondenti nel colore alle varie aree di produzione del manufatto artigianale. Il percorso espositivo continua con Peeling paint, opera che simula la caduta dell’intonaco dal muro da cui emerge il colore, come fosse una nuova fonte di energia e di comparazione epistemologica dei materiali, in un rimando all’armonia degli elementi. Presenti anche le serie di Waterbones e i Wall wave vibration, che si combinano con lo spazio nella costruzione di nuovi paesaggi e percezioni ambientali. Chiude la mostra un’opera estremamente simbolica, Del riposo incoerente, un’amaca interamente realizzata in vetro di murano, che crea un forte contrasto tra il “ciò che è” e il “ciò che dovrebbe essere”.

Giovanni Ozzola propone invece l’istallazione Stealth – History – Pathos, I, II, III, IV, cioè la materializzazione di forme geometriche tratte dai progetti per i velivoli stealth, apparecchi invisibili al radar, che emergono dal piano calpestabile come a creare una specie di rifrazione dello spazio tra cielo e terra. In dialogo con queste opere è 10:35/12:05, una mappa realizzata con l’antica tecnica della fusione a freddo in bronzo, che ripropone, su un alluminio translucido, in gioco di trasparenze, le rotte più atipiche percorse dagli apparecchi sui cieli di Pisa, intercettate dal radar prodotto appositamente per il progetto proprio dalla IDS. La mostra prosegue con una serie di opere dell’artista, tra incisioni su ardesia e fusioni a freddo di rame e alluminio, che alludono a viaggi per mare, per terra, ma anche interiori, in questo continuo elegante contrasto tra la severa solidità dei materiali e la leggerezza del segno.
L’obiettivo è chiaro e ambizioso: usare la creatività contemporanea come punto di connessione e di scambio con le attività produttive del territorio toscano, attivando un sistema di relazioni dal grande potenziale, confrontandosi con due industrie locali, traendo spunto dal loro lavoro. Il duplice evento espositivo propone di mettere in relazione la produzione di pensiero e cultura del presente con le realtà produttive dei territori coinvolti, attraverso la costruzione di una rete tra Enti, territorio, specificità industriali e produttive e artisti internazionali, nella convinzione che l’arte possa essere strumento d’azione e gli artisti possano essere attivatori di esperienze e di relazioni, anche tra pubblico e privato e rigeneratori delle identità dei luoghi. Pensiero condiviso soprattutto dalla Galleria Continua e Associazione Arte Continua, da sempre interessate alla relazione tra arte e territorio e fautrici della necessità di coinvolgere gli artisti in un percorso di riconsiderazione di questioni sociali.

Particolarissime e apparentemente differenti possono apparire a un primo sguardo le due mostre, che in realtà sono unite da un unico tema quello della ricerca. Il progetto vuole appunto creare un dialogo nuovo tra gli aspetti tecnici e contingenti dello sviluppo economico-produttivo, con quelli più propriamente spirituali, culturali e creativi della produzione artistica, che insieme concorrono a definire la storia dell’uomo e il suo operare nel mondo.
Cecilia Barbieri

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