Paola Gifuni, autrice del libro L’anima in un angolo. Vademecum sul femminicidio, è avvocato e presidente del Consiglio di Viareggio ma sopratutto una mamma che crede che i suoi due figli, Davide e Mia, non siano di sua proprietà ma che vadano educati a seguire le proprie attitudini. Ama l’arte e la letteratura e scrive poesie per sprigionare emozioni, è poliedrica, ama la vita e la bellezza in ogni sua forma. Osserva con curiosità ogni cosa che la circonda e considera imprescindibile il rapporto di amicizia con le donne, il libro e infatti è dedicato all’amica di sempre Buci Sopelsa, scomparsa lo scorso anno, alla quale dà il merito di averle insegnato che i sogni si realizzano con coraggio e a impermeabilizzare la sua esistenza dalle inutili invidie e sofferenze quotidiane.
Intervista a cura di Maria Rita Montagnani
MRM- Paola, tu recentemente hai scritto un libro contro la violenza sulle donne, L’anima in un angolo. Vademecum sul femminicidio, per denunciare quella che ormai è diventata una piaga sociale e per sensibilizzare i lettori su un tema di scottante e di drammatica attualità. Vuoi parlarcene?
PG- Il libro scaturisce da una profonda ricerca giurisprudenziale sul femminicidio, ho infatti partecipato nel 2013 alla prefazione del ddl n.3390 sul femminicidio. Da lì l’idea di scrivere un manuale contro la violenza, che potesse servire alle giovani donne per capire sin dai primi appuntamenti la possibile pericolosità psicologica dell’uomo prevaricatore e di sapersi difendere anche in ambito legale, conoscendo la giurisprudenza sul tema.
MRM- Quale ritieni sia la causa o l’origine di comportamenti efferati dell’uomo ai danni delle donne?
PG- L’uomo oggi è disorientato, non accetta i cambiamenti sociali che vedono la donna rivestire ruoli pubblici e di potere fino a venti anni fa impensabili da raggiungere in una società maschilista. Il verticismo patriarcale legato a tale visione non prevede cambiamento, ed è allora che l’uomo usi la violenza per sopprimere l’innovazione, che prevede invece la complementarietà di genere.
MRM- Un’analisi seria su un tema così delicato, comporta anche un atto di autocoscienza? In tal caso cosa ti senti di dire?
PG- Su questo ho le idee chiare: “un padre genera un figlio, una madre crea una famiglia”. Quindi noi donne abbiamo una delle chiavi per risolvere il femminicidio: l’educazione sin da piccoli dei nostri figli alla parità di genere.
MRM- A tuo avviso, nonostante gli innegabili progressi ed emancipazioni della donna, cosa manca oggi per cercare di affrancarla completamente da pregiudizi e antiche convenzioni?
PG- Una diversa visione della società in cui il ruolo femminile è complementare rispetto a quello maschile. A proposito riporto le parole della filosofa rivoluzionaria Simone Weil, mai come oggi attuali, che chiudono il mio libro: “Oggi la scienza, la politica e persino la religione, non offrono al pensiero dell’uomo in quanto maschio se non la forza bruta. Questa è la nostra società, un albero con i frutti che si merita aridi e non alimentati dalla generosità
dell’anima femminile.” Ecco io credo che la mia risposta sia racchiusa proprio in queste parole di rabbia e di speranza in un cambiamento generazionale.
MRM- Si può interpretare la violenza come una dichiarazione d’inferiorità?
PG- Certo! A mio avviso la violenza è generata dall’insicurezza, dalla fragilità mentale causata da molteplici fattori: culturali, sociali, economici, scientifici ma sopratutto legati al contesto familiare, educativo ambientale in cui si cresce da cui non si può prescindere mai.
MRM- Secondo te, se ve ne sono, quali sono gli errori più comuni delle donne?
PG- Mancanza di autostima, scarsa capacità a fare gruppo tra donne, si pensa che il successo personale e il potere femminile si acquistino solo grazie agli uomini potenti da ammaliare, niente di più sbagliato.
MRM- L’amore non è mai sopraffazione, ma per molte donne queste due polarità sembrano coincidere, ne vediamo gli effetti catastrofici sulle cronache di ogni giorno. Cosa significa l’amore per te?
PG- Per me la vera essenza dell’amore sta nella comprensione e nell’ascolto dell’altro: l’amore non è mai sofferenza, non ci si annienta per troppo amore.
che non ci sia tradimento più atroce del soffocamento unilaterale delle aspettative del compagno di vita, che diviene l’oggetto di vessazione in un rapporto di coppia malato. Mi ripeto per me siamo anima, il corpo è solo un involucro temporaneo.
MRM- l’infelicità e il vuoto esistenziale, possono avere un ruolo nei meccanismi della violenza?
PG-Certo! La violenza è anche una patologia e una forte depressione può creare un carnefice latente.

MRM- Paola dove stanno andando gli uomini oggi?
PG-Di certo il genere maschile sta registrando un arretramento su tutti i fronti… sono disorientati, arrabbiati, hanno un ego smisurato e i più non riescono a vederci se non nella nostra fisicità, ma sono certa che il cambiamento generazionale avverrà.
MRM- Cosa ti auspichi per la condizione femminile? Quale futuro vedi e prevedi per la donna?
PG-Un grande futuro fatto di normalita’: Più aiuti nei confronti delle madri lavoratrici e raggiungimento della vera parità di genere in tutti i campi.
MRM- Il messaggio più importante che vuoi trasmettere alla collettività attraverso il tuo libro.
PG- La forte volontà di denuncia verso la visione maschilista della società, siamo un soggetto, va gridato a gran voce, l’altro soggetto.
MRM- Sarà la bellezza a salvare il mondo? E se non sarà la bellezza, cosa potrà salvarlo?
PG- La bellezza in ogni forma, come fine ultimo e non come strumento, nel suo significato più ampio di amore, pace e decoro sono sicura che lo salverà!!
MRM- Nel ringraziarti, vorrei concludere questa intervista con una nota di speranza: dimmi tre parole per definire l’Anima quando, anziché in un angolo, è posta – come meriterebbe – al centro della nostra vita.
PG- L’anima è la luce che illumina l’esistenza dandogli valore e dignità, è essenza che non muta materialmente, è ragione che diversifica l’uomo dalla bestia.
Add Comment