I colori straordinari di Okuda San Miguel, street artista spagnolo, sono arrivati anche in Italia e più precisamente ad Arcugnano, amabile cittadina a pochi chilometri da Vicenza.

Tutto nasce dall’amore per l’arte del suo sindaco Paolo Pellizzari e di alcuni suoi concittadini. Amante della street art, Pellizzari circa tre anni fa ha selezionato e contattato l’artista spagnolo, avviando con lui un vero rapporto di scambio, che lo ha portato a realizzare qualcosa che resterà nella storia del paese di Arcugnano e sicuramente nella mente dei suoi bambini. L’artista è stato chiamato per abbellire cinque pareti esterne dell’asilo nido, della scuola dell’infanzia e della vicina cabina elettrica, ubicate nella piccola frazione di Torri di Arcugnano. Invitato dall’amministrazione comunale nell’ambito del progetto sulla street art, oggi alla terza edizione, e realizzato in collaborazione con l’Associazione Jeos, l’artista è stato accolto il 12 aprile scorso con grande felicità dai bambini, che hanno seguito con curiosità la realizzazione dei murales, durata circa una settimana.
«Una vera e propria festa per tutto il paese, ma soprattutto per i suoi bambini – ha dichiarato Giorgia Bosco, illuminata insegnante responsabile del progetto, che da sempre fa lavorare i bambini con le mani, avvicinandoli fin da piccolissimi al mondo dell’arte». Una lezione didattica semplice e fortemente educativa quella di questo piccolo centro veneto, che va preso come modello, nella speranza che illumini altri maestri e altre scuole italiane.

Durante tutta la settimana di lavoro del giovane artista, Arcugnano si è riempita di curiosi, giornalisti, collezionisti, esperti e galleristi, come Eric van Esser, titolare della Cappelleschi Gallery di Knokke, specializzata in street art e che prossimamente ospiterà una sua mostra monografica, arrivato appositamente dal Belgio per assistere a questo straordinario evento.
Okuda San Miguel, che vive e lavora a Madrid, nato a Santander 35 anni fa, è saltato alla ribalta mondiale dopo la realizzazione degli “affreschi” del Kaos Temple, sulla volta della chiesa abbandonata di Santa Barbara, creata nel 1912 dall’architetto Manuel Del Busto a Llanera nel nord della Spagna, trasformata in uno skatepark, oggi divenuto il monumento della stress art. Una sorta di “Cappella Sistina” della modernità, che lo ha immediatamente reso richiestissimo ovunque come un nuovo Michelangelo. «Ma noi lo abbiamo chiamato prima che diventasse così famoso» ha precisato il sindaco Paolo Pellizzari. «Crediamo molto nella street art – spiega – è un ponte per avvicinare i giovani alla cultura. È il loro linguaggio. Quest’anno abbiamo coinvolto la scuola dell’infanzia, prima con un intervento di risanamento delle pareti, poi con bambini e genitori che hanno creato la base per le opere di Okuda».

Bambini e i loro genitori che, in vista dell’arrivo dello street artist internazionale, hanno preso colori e pennelli e hanno creato, lungo il muro di recinzione dell’edificio della scuola, lo sfondo sul quale l’artista ha poi lavorato, lasciando una traccia indelebile di allegria in Arcugnano, che può ora essere definita quasi una piccola capitale e laboratorio di questa arte, a volta è vero messa in discussione dai critici, ma che porta risultati in alcuni casi davvero sorprendenti.
Ed è stata proprio l’incredibile accoglienza dei bambini ad ispirare Okuda, il quale non aveva un particolare progetto in mente – è noto che l’artista spagnolo ama farsi ispirare direttamente dai luoghi e dalle atmosfere che si creano al suo arrivo – e che ha voluto lasciare qui un messaggio di positività: libertà, amore, natura. E così è stato! Okuda è un concentrato di indiscusse capacità artistiche, grande concentrazione, inesauribile forza fisica, lucidità ininterrotta e una straordinaria velocità di esecuzione. Accompagnato solo dalle sue bombolette spray di mille colori e dal suo assistente/collega, lo street artist spagnolo Antonyo Marest, in pochi giorni ha realizzato un imponente lavoro, dando forse inizio a un percorso verso l’arte, che molti altri centri dovrebbero cominciare a seguire. Ma ormai Okuda è cittadino del mondo e viaggia continuamente attraverso i diversi continenti, riempiendo con i suoi colori e la sua fantasia pareti insignificanti o degradate, regalando quella gioia che lo caratterizza.

Uno stile personalissimo il suo, fatto di forme geometriche e colori sfavillanti quasi psichedelici che incantano lo spettatore, ma soprattutto che vogliono abbellire le città e lanciare messaggi positivi.
Segno distintivo dell’arte di Okuda sono figure colorate scomposte geometricamente, quasi a creare una rosa dei venti, che per lui simboleggia l’importanza dei propri obiettivi. I suoi soggetti preferiti sono figure organiche, corpi senza identità, animali inesistenti, una moltitudine di simboli che incitano alla riflessione, con i quali riesce a rivitalizzare luoghi dimenticati e a restituirli alla comunità come spazi utili e da vivere. Il suo simbolo, la colomba, paloma in spagnolo, che è sempre presente nelle sue composizioni fantastiche, come richiamo alla natura e come simbolo delle sue origini.

Le idee dei suoi murales nascono tra modernità e radici, tra capitalismo e natura, cercando di mettere insieme gli opposti e di far riflettere i cittadini del mondo. Okuda, che ha iniziato come writer a 20 anni utilizzando il suo nome e alcuni elementi geometrici, ha continuato combinando la sua preparazione accademica con la passione per la street art, diventando uno tra i più noti e più richiesti street artist mondiali. Dopo Arcugnano, Okuda tornerà a Madrid, per poi volare in Marocco, in continuo movimento alla ricerca di nuovi spazi e di nuove emozioni.
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