Arte e Fotografia

La Serenissima profana, a Milano

La Galleria Canesso nella sua sede di Milano ospita una mostra dal titolo La Serenissima profana, per esplorare la produzione artistica nella Venezia del XVII e XVIII secolo. La mostra si concentra sulla rappresentazione di soggetti profani, come miti classici, scene di genere e ritratti.

L’attività della Galleria Canesso si sviluppa principalmente attorno ad artisti italiani o che abbiano lavorato in Italia nell’arco di tempo compreso tra il Rinascimento e il Settecento.  La scelta dei dipinti, per lo più inediti, spazia dalla pittura di genere a soggetti di carattere  storico, con un’attenzione particolare per i ritratti e le nature morte. 

La mostra esplora il tema della rappresentazione della figura umana in contesti profani, offrendo un’interessante analisi delle convenzioni e degli stili dell’arte veneziana del periodo. La selezione degli artisti, tra cui il Padovanino, Palma il Giovane, Antonio Zanchi e Bernardino Licinio mostra come la figura umana fosse rappresentata in modi diversi a seconda del contesto: in una scena mitologica, ad esempio, poteva essere rappresentata in maniera più esplicita e sensuale rispetto ad una scena religiosa.

Di particolare interesse è il dipinto di Bernardino Licinio, già in mostra l’anno scorso a Palazzo Reale in occasione della mostra su Tiziano. Una promessa nuziale fece parte della collezione di Carolina Murat al tempo del suo regno a Napoli (1808-1815), allora attribuito a Tiziano, seguì la regina in Austria nel castello di Frohsdorf. Dopo varie vicissitudini, la tela fu attribuita a Palma il Vecchio, fu vendita a New York nel 2012 riprendendo la via dell’Europa. Il tema trattato è molto diffuso a Venezia in quel periodo ed il quadro è intriso di dettagli che rafforzano la dimensione nuziale: il gesto dell’uomo che prende la mano della giovane donna. Era la cosiddetta pratica del “toccamano” già in voga in tutta l’Europa occidentale. Il dizionario di lingua veneziana dell’epoca vuole che toccare la mano sia il sinonimo di “sposare”. Gli anelli alle dita sono la prova dell’unione tra i due; il seno nudo indica la disponibilità ad accogliere lo sposo e un’allusione alla fecondità della giovane.

Bernardino Licinio

Antonio Zanchi, pittore attivo a Venezia nel XVII secolo, noto soprattutto per le sue opere religiose e storiche qui è in mostra con Davide e Golia. La scena rappresenta il momento in cui Davide, il giovane pastore, si confronta con il gigante filisteo Golia, armato solo di una fionda e di una pietra. Il dipinto cattura l’energia e la tensione del momento, con Davide che si prepara a scagliare la sua arma contro il nemico, mentre Golia lo guarda minacciosamente. Zanchi ha dipinto la scena con grande abilità e realismo, con un uso sapiente della luce e del colore per creare un’atmosfera drammatica e coinvolgente. La figura di Davide è rappresentata con grande forza ed energia, mentre quella di Golia appare imponente e minacciosa.

Una tela di massima importanza è Venere nella fucina di Vulcano di Palma il Giovane, attivo a Venezia nel XVI e XVII secolo, noto soprattutto per i suoi dipinti mitologici e religiosi. Il dipinto rappresenta la dea dell’amore mentre è sorpresa dal marito in un luogo inaspettato, realizzato da Palma il Giovane intorno al 1580 . La scena rappresenta la dea Venere, sorpresa dal marito, il dio Vulcano, mentre si trova nella sua fucina circondata dai suoi assistenti. La scena mitologica è stata spesso rappresentata nella storia dell’arte, ma Palma il Giovane ha dato un tocco personale al tema, creando un’opera di grande originalità con grande maestria, utilizzando colori vivaci e intensi per creare un’atmosfera di grande sensualità e mistero. Gli assistenti di Vulcano sono rappresentati con grande abilità e realismo, creando un effetto di profondità e dinamismo nella scena. Venere nella fucina di Vulcano di Palma il Giovane è un’opera di grande importanza nella storia dell’arte italiana del XVI e XVII secolo, e rappresenta uno dei migliori esempi del dipinto mitologico veneziano del periodo. Palma fu l’ultimo erede della grande tradizione cinquecentesca veneta, conoscendo un successo universale in tutta l’Italia settentrionale e lungo l’Adriatico fino alla Puglia. 

PADOVANINO – Ecuba e Priamo

Il Padovanino“, o Alessandro Varotari, è stato un pittore italiano attivo a Padova nel XVII secolo, noto soprattutto per le sue opere religiose e mitologiche. Il dipinto di Ecuba e Priamo è collocabile agli inizi del quarto decennio del Seicento. Ecuba, in preda a cattivi presagi, sussurra qualcosa a Priamo. Né l’Iliade, né l’Eneide né le Troiane di Euripide descrivono questo istante. Ma mentre Ecuba è in ambasce, perché presagisce che finirà prigioniera e schiava di qualche eroe acheo, Priamo si mostra rassegnato alla fine, che avrà luogo poco dopo e rattristato dalla commozione della moglie e dal pianto delle bambine. Sotto gli occhi di Priamo, Neottolemo uccide Polite, uno dei pochi figli maschi della coppia scampato alla guerra. Priamo reagisce d’impulso e scaglia debolmente una lancia contro Neottolemo, che per reazione decapita Priamo. Padovanino descrive con sentimento e acume narrativo questo istante estremo.

Priamo ha già deposto la corona e ha libato al dio dell’Ade, secondo i riti del Mediterraneo orientale. Mentre una delle due bimbe appoggia una mano sul braccio di Ecuba, sulla destra si innesta un intreccio di mani. Ecuba in un ultimo momento di dolcezza e di implorazione pone la sua mano sul fianco di Priamo, mentre le dita della mano sinistra di Priamo stanno per legarsi con quelle della bimba che si intravede sullo sfondo a destra. Di tutte le opere esposte questa è certamente la più poetica e la più tragica insieme.

L’allestimento è stato studiato per creare un’atmosfera intima e suggestiva, permettendo ai visitatori di immergersi nella storia e nell’arte veneziana del periodo.

Eva Pugina 

About the author

Eva Pugina

Formazione in storia dell'arte, con un master specialistico in progettazione culturale, mi occupo di ideazione e gestione di progetti in ambito culturale e sociale. Curo l'attività di ricerca storica, iconografica, la redazione, la traduzione in francese e in inglese, l'impostazione grafica. Assistente di produzione per il settore audiovisivo-documentaristico. Scrivo recensioni di mostre e interviste in campo artistico. Mi occupo di creare contenuti per siti, social e scelta delle immagini.