In prima regionale per la Toscana, un originalissimo one-woman show Link Link Circus con Isabella Rossellini.
Dopo i successi ottenuti al suo debutto al Teatro Akademia di Barcellona, al Baryshnikov Arts Center di New York e, in numerose altre città tra cui Londra, Atene, Nizza, Belfast, questo tour internazionale ha privilegiato come tappe italiane tre teatri di grande qualità artistica, per le particolari scelte di programmazione: il Teatro Cucinelli di Solomeo, il Teatro Verdi di Pordenone e, per concludere, la meravigliosa cornice del magico teatro Il Funaro di Pistoia.
Isabella, figlia di Roberto Rossellini e Ingrid Bergman, in tutta la sua bellezza, dà vita ad un’inedita prova da solista.
La passione per gli animali porta l’artista a gestire una fattoria a Long Island e ad iscriversi ad un master sul comportamento e conservazione degli animali. Da queste sue esperienze, la Rossellini crea una divertente “conferenza teatrale” sui non-umani con cui condividiamo questo pianeta. Vestirà i panni di Aristotele, Cartesio e di Charles Darwin parlando al pubblico delle ultime scoperte scientifiche sul cervello, l’intelligenza e le emozioni degli animali, con molta naturalezza in un buffo monologo sullo straordinario parco faunistico che abita la terra.

Come per “Seduce Me” e “Mammas” si tratta di studi faunistici che Isabella approfondisce calandosi in divertenti riflessioni partendo da studi scientifici, rendendo lo spettacolo prima una sorta di lezione universitaria (l’artista ha ricevuto un PhD Honiris Causa dalla Facoltà di Scienze presso la UQAM )da seguire in aula magna, poi, nello stesso momento, una rappresentazione teatrale di scene fantastiche vestendo e interpretando molte specie animali, diverse come in un piccolo circo dove, a prendere la scena, saranno i suoi filmati, i suoi disegni, il suo Pan e le sue illustrazioni animate e recitate. Le emozioni vengono scrutate attraverso uno sguardo che segue quel filo di continuità mentale ed emotiva tra gli animali e noi, cosa che oggi, gli studi di etologia ci confermano, “la differenza per quel che riguarda la mente è di grado e non di natura”, Darwin, nel suo libro “Descent of Man.
Il titolo Link Link Circus nasce dal suono giocoso, infantile “link link” come dire “ding dong” ma anche nel significato della parola link quale legame, relazione.
E cosi, la famosa modella di Lancôme, icona di stile, interprete dei film dei Taviani e di Lynch, senza alcuna distanza che separi, vicinissima al pubblico, si muove sul palcoscenico mostrando con naturalezza e semplicità il suo immenso talento recitativo e il suo fascino irresistibile nell’interpretare un “esperto docente” e un buffo clown insieme al suo indispensabile burattinaio e addestratore di cani Schuyler Beeman che, silenziosamente ma con una ricca energia, si destreggia tra una scena e l’altra. Isabella, riesce ad ammaliare il pubblico con un umorismo surreale senza mai cadere nel sentimentalismo.
Un tema di grande attualità, una riflessione importante che pone interrogativi sulla nostra civiltà, la interroga e la misura, come diceva Gandhi “…la civiltà di un popolo si misura nel modo in cui tratta i suoi animali”.

Attraverso un monologo il pubblico s’interroga insieme all’artista che descrivere metaforicamente caratteri e atteggiamenti umani come ad immergersi in una favola di Esopo e di Fedro.
I giocattoli posti sul palcoscenico come metafora di quel bisogno che da bambini ognuno di noi aveva nello scegliere il suo animale, un peluche o un burattino di legno, come oggetto inseparabile, come copertine o cuscini, quel passaggio dagli oggetti inanimati ad oggetti sempre più vicini all’umano.
Quell’importante funzione che consentiva al bambino di trovare un ponte fra “il me e il non me”, un faticoso percorso che forse esiste ancora da adulti.
A spettacolo concluso lo spettatore rifletterà su quella presenza affettiva, quella alterità con cui quotidianamente, consapevole o meno, dovrà confrontarsi. Un legame, una continuità, link link Circus.
Maria Di Pietro
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