Sì, viaggiare: dal viaggio beat a quello low cost, dalla fotografia di viaggio alla letteratura di settore, dai diari di bordo ai blog, dal Grand Tour del ‘700 agli Erasmus di oggi: guardate un po’ che moodboard di parole e immagini abbiamo realizzato attorno a questa parola, vecchia come il mondo.
▪ Il viaggio BEAT: la Beat Generation, movimento artistico e letterario nato intorno agli anni ’50 e ’60 del Novecento, fa del viaggio uno stile di vita. Jack Kerouac uno dei maggiori esponenti della cultura beat, descrive nel suo ‘On the road’ un viaggio attraverso l’America alla ricerca di se stessi, in fuga dalla quotidianità e dalle convenzioni dell’epoca. Il viaggio nella cultura beat è spesso inteso anche come viaggio mentale, indotto talvolta dall’uso di sostanze stupefacenti.
“Danzavano lungo le strade come i pazzi e, come ho fatto per tutta la mia vita con la gente che mi interessa, gli sono strisciato dietro a fatica, perchè le uniche persone che esistono per me sono quelle matte, le uniche che sono matte per vivere, matte per parlare, matte per essere salvate, desiderose di tutto allo stesso tempo, le uniche che non sbadigliano mai e non dicono luoghi comuni, ma bruciano, bruciano, bruciano, simili a fantastici gialli fuochi d’artificio che esplodono come ragni sopra le stelle“
Jack Kerouac, On The Road, 1951
▪ Nel panorama del cinema italiano, pellicola emblematica è ‘Il Viaggio’ : film di Vittorio De Sica del 1974, liberamente ispirato dall’omonima novella di Luigi Pirandello, interpretato da Sophia Loren e Richard Burton, narra il viaggio in treno dei protagonisti attraverso le principali città italiane. E’ stato girato per lo più tra Napoli, Palermo e Venezia: un percorso a tappe che mostra un’Italia diversa, così lontana ma così riconoscibile in certi aspetti. Un viaggio non solo caratterizzato da uno spostamento “fisico”, ma anche “culturale”.
▪ Da De Sica al più attuale ‘Into the wild’, un altro film sul viaggio, stavolta portato all’estremo dall’attore protagonista Emile Hirsch, nel ruolo di Christopher McCandless. Il film narra la vera storia di Christopher, che dopo essersi laureato parte per un viaggio che è una rinuncia alla vita agiata e consumistica, che lo porterà ad isolarsi nella natura incontaminata dell’Alaska.
“Due anni lui gira per il mondo: niente telefono, niente piscina, niente cani e gatti, niente sigarette. Libertà estrema, un estremista, un viaggiatore esteta che ha per casa la strada. […] Per non essere più avvelenato dalla civiltà lui fugge, cammina solo sulla terra per perdersi nella natura selvaggia“.
Christopher McCandless
▪ Il viaggio LOW COST: come oggi lo intendiamo, il viaggio è reso in parte possibile dagli spostamenti a basso costo. Come concetto, lo spostamento in aereo low cost nasce negli Stati Uniti nel 1971, ma trova larga diffusione soprattutto in Europa negli anni Novanta. La filosofia di questo tipo di viaggio consiste nel fornire ai passeggeri solo i servizi considerati essenziali, senza particolari comfort, in cambio della scoperta di nuove mete e orizzonti. Con il low cost è cambiato di molto anche il concetto di “accessibilità”: oggi quasi tutti possono permettersi di viaggiare all’estero in aereo proprio grazie a questo espediente.
▪ Ed è forse anche grazie alla facilità degli spostamenti, si diffonde il reportage fotografico di viaggio. Sono molti ad esempio i fotografi che si specializzano in questo ambito, offrendo interessanti reportage di fotografia outdoor. Tra questi, troviamo le foto di Francesco Frizzera, in arte Francis Flower, ritratti, istantanee di viaggio e paesaggi di montagna.
( Foto : The dreamers ©Francis Flower, Trust in the silence ©Francis Flower )
▪ Precursori degli attuali blog, i ‘Diari di viaggio’ o “Diari di bordo” hanno per secoli affascinato le corti di ogni Paese con racconti di terre e popolazioni lontane, dai tratti esotici e così diversi dalla piccola realtà conosciuta di allora. Dagli esploratori come Cristoforo Colombo ai viaggiatori temerari come Marco Polo: ogni diario conservava un sapore di scoperta differente. I blog di oggi possono essere considerati come sorta di “successori”. Tra i blog più famosi, troviamo Travel Dudes, con dritte e consigli impossibili da trovare nelle guide turistiche. Vanta più di 80.000 followers su Twitter, e nel 2011 ha vinto il Bloggy Awards.
▪ Sempre in tema di blog di viaggio, su YouTube vanno per la maggiore i diari quotidiani di viaggiatori incalliti che hanno fatto della loro passione e della loro “tensione al movimento” la loro vita, documentando giorno per giorno le esperienze in giro per il mondo. Curioso il video di “The Longest Way” che ripercorre in time-lapse il viaggio a piedi intrapreso in Cina da Christoph Rehage: col passare dei giorni (e dei chilometri) si può vedere come visivamente il viaggio cambi anche l’aspetto fisico.
▪ Se il blog può essere visto come il diretto successore del Diario di Bordo, il viaggio “Erasmus” può essere inteso come una specie di evoluzione del Grand Tour del ‘700: all’epoca i rampolli delle famiglie nobiliari venivano “spediti” in Italia o in altre nazioni di lingua latina per approfondire materie di arte, cultura, bellezza e per ammirare le tante ricchezze; oggi invece gli studenti, grazie ai progetti Erasmus possono fare esperienza di studio e di vita all’estero per qualche mese in un contesto totalmente diverso rispetto a quello famigliare e accademico a cui sono abituati. Certamente meno “virtuosi” dei Grand Tour, i viaggi Erasmus possono comunque rappresentare una fonte di ricchezza culturale per chi li compie.
▪ Il Viaggio in Festival. A Firenze dal 9 al 13 giugno 2015 , e successivamente a Palermo dal 13 al 19 giugno, si terrà il Festival del Viaggio. Un evento che presenta una serie di incontri, conferenze e mostre fotografiche… Per scoprire la cultura del viaggio in tutte le sue sfaccettature.
Alessia Ceccherini
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