Speciale ANGAMC

Guastalla Centro Arte presenta Bruno Ceccobelli

SPECIALE ANGAMC TOSCANA – Alla mostra La Torre di Babele a cura di Pietro Gaglianò, Guastalla Centro Arte presenta l’opera di Bruno Ceccobelli, Ape, selezionata per l’esposizione in corso a Prato dedicata alle proposte delle gallerie associate ANGAMC Toscana.

L’indagine pittorica e scultorea di Bruno Ceccobelli pone l’immagine come espressione visiva, non semplice icona, ma figura intensa che si muove tra figurazione e astrazione, unendo alchimia, religione, filosofia e spiritualità orientali, la cui efficacia simbolica genera relazioni tra le energie ancestrali di corpo e cosmo. Utilizzando materiali legati alla natura, il suo personalissimo segno si lega all’oggetto sinergico, senza trascurare la potenza evocativa dell’effigie. Bruno Ceccobelli vive e lavora a Todi. Dalla seconda metà degli anni Settanta fa parte degli artisti che si insediano nell’ex-pastificio Cerere, a Roma, nel quartiere San Lorenzo, un gruppo di creativi poi noti come “Nuova scuola romana” o “Scuola di San Lorenzo” o “Officina San Lorenzo”. Nel corso della sua carriera partecipa a numerose mostre in Italia e all’estero. Nel 1984 e nel 1986 partecipa alla Biennale di Venezia. Ape fa parte di un corpus di opere, realizzate circa a metà degli anni Ottanta, che indaga le sottese attinenze tra uomo e ape. La materia organica della cera indica una completezza nella dialettica visiva che si fonde con il dualismo di questo uomo-larva, rimando iperbolico, essere grottesco e fragile, che giace dentro una casa-arnia. Il contatto con la natura produce uno sguardo relazionale e primitivo che sublima la metafora effimera di una perfetta struttura sociale e di un elemento: il miele, simbolo di una rinata ecologia dell’attenzione e della cura.