SPECIALE ANGAMC TOSCANA – Alla mostra La Torre di Babele a cura di Pietro Gaglianò, la Galleria Giraldi presenta l’opera di iero Gilardi, Papaja Caduta, selezionata per l’esposizione in corso a Prato dedicata alle proposte delle gallerie associate ANGAMC Toscana.
Piero Gilardi (Torino, 1942) è un pioniere dell’arte tecnologica, multimediale e interattiva nel panorama italiano. Sin dagli anni Sessanta si dedica alle sperimentazioni, con le Macchine per il futuro e le prime opere in poliuretano espanso, e partecipa al dibattito teorico su Arte Povera, Land Art, Antiform Art. Concepisce l’arte come atto di responsabilità sociale anticipando tematiche ecologiche e diventando militante politico. Si è occupato di progetti di creatività collettiva tra Nicaragua, Riserve Indiane negli USA e Africa. Dagli anni Ottanta ha elaborato diversi progetti multimediali pensati per il pubblico, tra cui IXIANA, Inverosimile e Ars Technica, associazione internazionale costituita con Claude Faure e Piotr Kowalski. Nel 2008 ha creato con Enrico Bonanate il centro sperimentale Parco d’Arte Vivente, ibridazione di arte ed ecologia. Dai primi anni Sessanta Gilardi realizza i tappeti natura, tranci di paesaggi che rappresentano mimeticamente elementi naturali, vegetali, minerali e animali. Pensati per essere effettivamente calpestati, questi partecipano alla costruzione di un nuovo modello biopolitico favorendo l’interattività dello spettatore e la riflessione sulla relazione esistente tra industria e natura. Parte della produzione più recente, Papaja caduta rappresenta la coerenza di una ricerca artistica fondata sul potere scardinante dell’immaginazione, tramite cui è possibile percepire la violenza della società contemporanea.
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