Arte e Fotografia

ESSERE | Antony Gormley a Firenze

Essere è il titolo della mostra di Antony Gormley, fino al 26 maggio tra il pianterreno, le sale della collezione storica e la terrazza della Galleria degli Uffizi, in un percorso contemporaneo che entra in relazione con l’arte rinascimentale fiorentina.

Antony Gormley torna a Firenze per intessere un percorso che si snoda tra le sue sculture e le opere permanenti del museo. Essere è una riflessione sul corpo, il corpo antropologico come veicolo per esperire il mondo tramite una forma di conoscenza incorporata, entrando in confronto con epoche diverse e strutturando una border zone fra corpi diversi.

La prospettiva è una connessione visiva in cui le sculture umane si collocano in dialogo liminale tramite l’osservatore che interpreta la rappresentazione e le percezioni intorno a essa. La scultura è una proiezione degli aspetti variabili dell’atto dello sguardo: l’osservatore che guarda, la scultura che indica un punto di vista e l’ architettura, preponderante, che stabilisce una terza visuale.

Antony Gormley, ANOTHER TIME VI, 2007, installation view, ESSERE, Le Gallerie Degli Uffizi, Florence,courtesy GALLERIA CONTINUA, photo by Ela Bialkowska, OKNO STUDIO © the artist

L’osservatore, a grandezza speculare, diventa protagonista e parte della trasformazione dell’opera stessa come atto simbolico in cui Rinascimento ed Esistenzialismo (non siamo forse in un continuum umanistico?) diventano pratiche antropomorfe il cui filo conduttore è l’essere stesso, come essere umano, come essere in un corpo umano.

In mostra, la presenza ambigua dell’Ermafrodito dormiente riverbera nella città-uomo Settlement di Gormley: la mitologia viene riletta e adottata come metro, non tanto di paragone, quanto di simbologia. Il mito rappresenta l’idea e la conoscenza umana in cui in questo caso diventa conciliatore di opposti.

Antony Gormley, ESSERE, 2019, installation view, Le Gallerie Degli Uffizi, Florence, Italy, courtesy GALLERIA CONTINUA, photo by Ela Bialkowska, OKNO STUDIO © the artist

L’ermafrodito che dorme si deposita inerte allo sguardo altrui e, giacente, non guarda iconograficamente quasi mai l’esterno, mentre l’opera di Gormley non ha sguardi se non per se stessa, ieratica e ipostatica. La complessità del reale si inserisce nella scomposizione di Settlement: una realtà digitale dissezionata che produce una mutazione antropologica tramite un rimando simbolico al virtuale come continuità ideologico-esistenziale e il cui sunto (o punctum) è l’Ermafrodito (in questo caso metafora stessa dell’essere).

Francesca Biagini

in copertina: Antony Gormley, SETTLEMENT IV, 2018, installation view, ESSERE, Le Gallerie Degli Uffizi, Florence, Italy, 2019. Courtesy GALLERIA CONTINUA / Photo by Ela Bialkowska, OKNO STUDIO © the artist

About the author

Francesca Biagini

Curatrice indipendente,docente di evoluzione dei linguaggi visivi presso LaJetee Scuola di Visualstorytelling, assistente nel workshop per Fabbrica Europa “To be told”, ha collaborato a numerose mostre nella città di Firenze e all’estero, tra cui la mostra Urban Tracks presso il Vivaio del Malcantone con il collettivo artistico sloveno Brida.

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