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Domestic Landascape | Federica Cogo e Silvia Libera Forese

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Presso Art and Ars Gallery in provoincia di Lecce è di scena fino al 28 novembre Domestic Landscape.  La mostra parte da uno spunto preciso: la mostra The New Domestic Landscape tenutasi al MOMA di New York nell’oramai lontano 1972, una grande esposizione il cui intento era diffondere l’architettura e il design d’avanguardia. Erano gli anni del radical design, che contestava palesemente tanto lo stato del design alla fine degli anni Sessanta, quanto l’intero contesto sociale in cui operavano i progettisti, caratterizzato da un rigido e dogmatico funzionalismo accademico. In contrapposizione a esso veniva proposta una visione liberatoria della vita e del progetto. Alla grande esposizione presero parte, tra gli altri, Sottsass, Zanotta, Archizoom e Superstudio. Quest’ultimo era un gruppo di architettura radicale ideatore degli “Istogrammi” – oggetti costruiti sulla base di un reticolo spaziale a maglia ortogonale, adattabile alle diverse scale, dal design all’urbanistica –, dal cui catalogo furono prodotti oggetti, mobili, environments che disegnavano un modo nuovo di concepire il design e l’ambiente domestico come “Paesaggio artificiale”, da ridefinire di volta in volta con estrema libertà per “l’edificazione di una natura serena e immobile in cui finalmente riconoscersi”.

In Domestic Landscape, le due giovani artiste italiane Federica Cogo e Silvia Libera Forese partono da questo spunto creativo per riflettere su quanto sia rimasto di quel “periodo epico”, documentando, attraverso progetti, installazioni e micro sculture – dislocati negli spazi del Museo Civico Cavoti e di Art and Ars Gallery – la loro personale visione di un Paesaggio Domestico spesso disfunzionale, costruito e abitato da oggetti quotidiani che alludono a un significato che li supera e che, spesso, viene da lontano, pregni di “memoria oggettuale”, in cui sono visibili le trasformazioni delle relazioni umane, delle strutture familiari e sociali. Il Paesaggio Domestico di Cogo e Forese viene analizzato mediante il sistema di opposizioni e significazioni, di segno e materia, colore e progetto, e in un continuo fluttuare di senso offre uno spaccato della situazione tanto intimo e personale quanto collettivo, creando un percorso/racconto dinamico che coinvolge e avvolge lo spettatore, lasciandogli comunque la possibilità di entrare negli spazi mentali che i loro oggetti suggeriscono.

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A Forese interessano le situazioni comuni, le cose qualsiasi, apparentemente banali. Dipinge principalmente oggetti Forese e ne analizza il nome, la funzione e il contesto, innescando sottili e ironici cortocircuiti di senso tra la forma e il contenuto. Se vediamo dipinto una stufa, uno scivolo o un cesto, non è detto che, nell’arte di Forese, questi utensili abbiano necessariamente un significato ovvio. L’artista ricerca costantemente un significato altro nelle cose comuni, che allo spettatore sarà solo sussurrato. Le sue forme sono semplici, decise ma leggere, i colori forti, campiture nette e penetranti.

La ricerca artistica di Federica Cogo, da sempre si incentra sull’uomo e la sua natura. Lo fa servendosi di vari strumenti: da una parte utilizza gli oggetti, visti come veicoli portatori di valori e simboli, con i quali indaga la società e l’uomo, e dall’altra servendosi degli animali, specchio di una dimensione intima e profonda dell’uomo. Utilizza pittura, video animazioni, fotografie, ritagli su carta, il tutto mescolando l’intensità del messaggio ad un estetica leggera, bidimensionale e ironica con l’intento silenzioso di mostrare l’uomo all’uomo.

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