Chris Porsz, inglese di Peterborough ma di origini polacche, è un paramedico ma anche uno street photographer. Nel 2016 viene pubblicato il suo secondo libro, Reunions: egli sceglie, all’interno del suo archivio personale, delle fotografie scattate negli anni Settanta, Ottanta e Novanta e ne rintraccia i soggetti per re-immortalarli nello stesso contesto spaziale. Il risultato sono 135 coppie di immagini – correlate, ognuna, da un testo della scrittrice Jo Riley che racconta la storia delle persone ritratte – che diventano la sintesi visiva dello scorrere del tempo.
Una vera e propria missione quella di Porsz, che si immola in un lungo progetto che sfida la casualità con cui erano state realizzate le prime fotografie delle coppie, scattate in vero ‘stile street’, e si trasforma nel momento finale di una ricerca che va oltre l’atto fotografico in sé, incuneandosi nella definizione di una linearità temporale data dal momento primo e ultimo di una storia che ci è dato conoscere solo attraverso la narrazione scritta.
I soggetti, poi, sono dei più vari: coppie di fidanzati o gruppi di amici, poliziotti, punk, fratelli o sorelle, individui nel proprio luogo di lavoro. Persone che, nelle reunions inscenate da Porsz, si ritrovano dopo anni o non si sono mai lasciate; uomini che assistono alla propria crescita, personale o condivisa.
È nella teatralizzazione che avviene il passaggio tra le prime fotografie di ogni coppia (molte delle quali in bianco e nero e in analogico) e le seconde (a colori e in digitale); nella volontaria riproposizione (quando possibile) di ambienti, gesti e pose: elementi riconoscitivi che rendono il set un luogo del ricordo.
Cristiana Sorrentino
Five Boys Running (1987 – 2016)

Jewellery Assistant (1990 – 2015)

Railway Kiss (1980 – 2009)

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