Still Life è il titolo della nuova mostra fotografica di Chiara Bettazzi da BBS-pro di Prato, che apre al pubblico giovedì 20 maggio 2021 e visitabile (con prenotazione) fino al 26 settembre, dal giovedì al sabato dalle 16.00 alle 19.00.
La mostra, curata da Davide Sarchioni, raccoglie un prezioso nucleo di scatti fotografici prevalentemente inediti, costituito da 13 still life di grande formato stampati su carta in cui l’artista rielabora il tema della natura morta, focalizzandosi in maniera puntuale e coincisa su pochi oggetti con esiti di elevata qualità compositiva ed eleganza formale. Le immagini sono disposte su due pareti a scandire ritmicamente lo spazio espositivo, in un susseguirsi incalzante tra differenza e ripetizione, tra oggetto reale e la sua illusione, impaginando una sequenza studiata in base alla modulazione dell’intensità cromatica di ogni foto: partendo dalle tonalità più scure, si procede gradualmente verso quelle più chiare per poi tornare verso l’oscurità, un percorso che allude emblematicamente al ciclo vitale e ai temi della rinascita e della rigenerazione.
L’artista, infatti, ha immortalato diversi oggetti eterogenei, tra materiali inerti ed elementi organici, su di un tavolo di posa durante diverse sessioni di lavoro anche distanti nel tempo, studiando le variazioni della sola luce naturale all’interno dello studio. Ispirandosi allo stesso principio, l’allestimento della mostra ha eliminato qualsiasi tipo di illuminazione artificiale, sfruttando così i movimenti della luce zenitale diffusa dal lucernario sul tetto per trasformare lo spazio in un dispositivo luminoso che segna il trascorrere del tempo, generando inaspettati riflessi sulle immagini durante le diverse ore del giorno, in un gioco di luci e di ombre che ne amplificano l’atmosfera intimista e crepuscolare.
In questo modo il progetto consente di travalicare i confini tra opera e spazio espostivo, dando luogo ad un’unica e articolata opera ambientale in cui le immagini di Chiara Bettazzi e la loro disposizione coinvolgono lo spettatore all’interno di una realtà rarefatta e sospesa, di attinenza quasi spirituale che offre visioni mutevoli e transitorie, misteriose e dense di rimandi dialettici tra la materia e il suo riflesso, tra presenza e assenza, tra permanenza e caducità, sollecitando dubbi e interrogativi sulle questioni irrisolte dell’esistenza umana che non possiamo comprendere, ma soltanto intuire.
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