Da quante prospettive può essere guardata una città? Provano a dircelo Enzo Cucchi e Laboratorio Saccardi che, insieme per un’occasione espositiva inedita, raccontano la città di Palermo nella mostra “Cagliari”.
Una Palermo trasfigurata, idealizzata, a tratti (s)mitizzata, forse da rifare; una Palermo in cui la dimensione sacra e pagana si compenetrano fino a confondersi; una Palermo la cui bellezza secolare sfavilla e vacilla tra ironici amarcord e disincantata consapevolezza.
È dedicata al capoluogo siciliano la bi-personale di Enzo Cucchi e del Laboratorio Saccardi (Marco Leone Barone e Vincenzo Profeta) attualmente in corso alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo.
Una mostra su Palermo che si chiama “Cagliari”: un anelito a una città altra, diversa, più genuina e non ancora contaminata dai segni del tempo, della storia e degli uomini, che nell’immaginario degli artisti potrebbe identificarsi con la città sarda.
La mostra è un susseguirsi di sculture, quadri, incisioni e installazioni, tappe di una passeggiata metaforica che riprende luoghi e personaggi della storia della città reinterpretata secondo lo stile dei Saccardi. Il duo palermitano trafuga iconografie, simbologie e feticci per inventarne di nuovi, azione, questa, arricchita in alcune opere dal tocco del Maestro Cucchi, come il mosaico pavimentale in cui un deus ex machina sottoforma di mano ridisegna lo skyline della città, con le sue inconfondibili cupole normanne.
«Il “sacro” è l’aspetto che ci accomuna con Cucchi», sottolineano i Saccardi. Un comune denominatore, il “sacro”, che nella prima sala espositiva si traduce in un incontro tra cosmogonie e iconografie che oscillano tra spiritualità e garbata provocazione: due statue di Buddha di Cucchi e una Madonna realizzata dai Saccardi danno vita a un’insolita forma di sincretismo religioso. Nel mondo dell’arte tutto è possibile.
Nella seconda sala, una serie di xilografie raccontano una Palermo dai tratti spigolosi che accompagna una divertente sovrapposizione pittorica tra la Guernica di Picasso e il Trionfo della Morte.
Polittici, altarini ed ex-voto di saccardiana fattura invadono l’ultima sala espositiva, allestita come il tempio di un culto pagano in cui l’effigie della Santa Patrona Rosalia è reinterpretata secondo usi e costumi tipicamente palermitani.
E la reinterpretazione canzonatrice e giocosa – leitmotiv dell’intera mostra – ritorna anche negli “omaggi” che i Saccardi dedicano alle opere più significative presenti nella collezione della galleria.
Non si chiamerà “Palermo”, ma questa mostra del capoluogo sardo porta davvero soltanto il nome.
Desirée Maida
Palermo, Galleria d’Arte Moderna – Via Sant’Anna 21, dal 15.11.14 al 15.02.15. Progetto mostra: Ars Mediterranea
Photo courtesy: Giuseppe Veniero
Add Comment