Si è appena conclusa l’edizione 2016 di ARTISSIMA: come da qualche anno a questa parte, un grande coinvolgimento di pubblico, di collezionisti e di gallerie nazionali e internazionali. Aria di internazionalità anche dal punto di vista dell’editoria, dove, oltre ai già consolidati magazine di settore italiani con stand nella sezione della fiera a loro dedicata, si è notata una forte presenza di pubblicazioni e giornali di approfondimento anche negli stand delle singole gallerie. Un esempio di comunicazione trasversale lo rintracciamo nelle riviste distribuite, ad esempio, dalle due gallerie berlinesi Gallery Taik Persons e Zak | Branicka.
Centinaia le gallerie partecipanti, provenienti da tutto il mondo: Dubai, Buenos Aires, Vienna, Brussels, Rio de Janeiro, Sao Paulo, Zurich, Geneva, Basel, Shanghai, Beijing, Bogotà, Berlin, Cologne, Hamburgh, Copenaghen, Valencia, Barcelona, Madrid, Alicante, Vigo, Helsinki, Paris, London, Gateshead, Athens, Budapest, Tehran, Tel Aviv, Firenze, Milano, Roma, Brescia, Verona, Napoli, Bologna, Trento, Belluno, Bergamo, Torino, Napoli, Venezia, Palermo, Pistoia, Siena, Tokyo, Amsterdam, Moscow, Mexico, Bratislava, Dallas, Los Angeles, New York.
Un circuito d’arte contemporanea importante per il panorama internazionale e che vede, oramai da anni, la collaborazione tra Fondazione Torino Musei, presieduta da Patrizia Asproni, Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, Compagnia di San Paolo Camera di Commercio di Torino.
Il catalogo di ARTISSIMA 2016 – attento a descrivere un percorso sulle dinamiche e fenomenologie contemporanee – è curato da Sarah Cosulich e suddiviso in aree tematiche che permettono di approfondire e far conoscere al pubblico le opere dei maestri già storicizzati e le nuove proposte presenti sul mercato dell’arte internazionale.
Tra alcuni dei grandi nomi presenti in fiera: David Medalla (Galleria Enrico Astuni); Mauro Giaconi (Bendana Pinel Art Contemporain); Elia Cantori (Car Drde); Enrico Baj, Agostino Bonalumi, Giorgio Griffa, Emilio Isgrò, Mimmo Paladino, Giulio Paolini, Arnaldo Pomodoro, Grazia Varisco (Colophonarte); Joan Jonas (Galleria Raffaella Cortese); Claudio Parmiggianni (Galleria De’ Foscherari); Francesco Jodice (Umberto Di Marino); William Kentridge, Yves Klein, Martial Raysse (Dilecta); Yudith Levin (Dvir Gallery); Diego Delas (F2 Galería); Tomaso Binga, Diane Bond, Lisetta Carmi, Nicole Gravier, Ketty La Rocca, Lucia Marcucci (Frittelli Arte Contemporanea); Michael Rakowitz (Rhona Hoffman Gallery); Marinella Senatore (Laveronica); Andreas Burger (Loom Gallery); Sanford Biggers (Moniquemeloche); Romina De Novellis, Luciana Lamothe (Galerie Alberta Pane); Marina Abramovic, Vanessa Beecroft, William Kentridge, Joseph Kosuth (Lia Rumma); Milja Laurila (Gallery Taik Persons).
La parte centrale dell’Oval Lingotto è stata dedicata alla mostra istituzionale con l’evento espositivo dal titolo ‘PRESENT FUTUR’, coordinato da Luigi Fassi con la collaborazione di Annie Faucheret, Nicham Khalidi, Sohrab Mohebbi, Wim Waelput.
Seppur di difficile individuazione, le opere esposte nel circuito espositivo della fiera sono state inscritte, citando le parole di Fassi, in ‘storie parallele‘. Una ricerca sulle proposte e sulla panoramica internazionale dell’arte contemporanea di questi ultimi sedici anni. Installazioni nate dalla sperimentazione congiunta tra ‘new media‘ e ‘new technology‘. Una lunga ricerca che ha visto i curatori esplorare la narrazione di artisti operanti in Europa, Nord America e Africa.
La sezione della mostra ‘BACK TO FUTURE‘ curata da Eva Fabbris – con collaborazione di Gary Carrion–Murayrai, Krist Gruijthuijsen e Cristiano Raimondi – ha evidenziato il forte ruolo assunto dalle generazioni di giovani curatori che guardano al passato così come all’immediato futuro, scegliendo opere collocabili nell’arco generazionale tra gli anni ’70 ed ’80 dello scorso Novecento.
BACK TO FUTURE propone immagini diacroniche in bilico tra il ready-made, l’arte cinetica, l’immagine fotografica come ‘narrative art’ e strutture compositive complesse che indagano il conflitto – proprio di quegli anni – tra forme hard e quelle soft. Lo spazio di ‘BACK TO FUTURE‘ diventa dinamico mettendo in mostra, come un grande labirinto, i lavori di: Thomas Bang, Renate Bertlmann, Jay Defeo, Garth Evans, Lars Fredrikson, Anna Bella Geiger, Jef Geys, Paolo Gioli, Thomas Lawson, Klaus Lutz, François Morellet, Sadamasa Motonaga, Pat O’Neil, Gianfranco Pardi, Michel Parmentier, Carlos Pazos, Patrick Saytour, Philippe Van Snick, Michele Zaza.
Tra gli altri eventi espositivi che hanno animato queste giornate, degna di nota è stata la mostra CORPO GESTO E POSTURA a cura di Simone Menegoi. Una esplorazione del corpo rintracciandolo dalle immagini del tempo. Un anfiteatro immaginario nel quale entrano in relazione opere prestate da importanti istituzioni culturali, tra cui: Jacques Louis David (Accademia Albertina di Belle Arti); Alfredo Aceto (Barriera); Carlo Mollino (Camera in collaborazione con il Politecnico di Torino); John Bock, Anna Maria Maiolino, Margherita Manzelli (Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea); Michelangelo Pistoletto (Cittadellarte – Fondazione Pistoletto); Marisa Merz (Fondazione Merz); Man Ray (Fondazione Spinola Benna per l’Arte); Christian Chironi (Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli); Apparatus 22 (Progetto Diogene).

ARTISSIMA 2016, spazio espositivo dedicato alla mostra CORPO. GESTO. POSTURA (a cura di) Simone Menegoi.
ARTISSIMA 2016 si è mostrata ancora una volta una fiera completa e attenta nel rintracciare le nuove tendenze che segnano gli orientamenti del presente e del futuro, oltre che del mercato dell’arte. Una ricerca proiettata nell’indagine di radici e identità artistiche, sociali, geopolitiche e antropologiche, europee ed extraeuropee.
Una fiera della cultura, uno spazio che è stato vissuto da giovanissimi studenti, tirocinanti, professionisti di settore e collezionisti.
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