Non-oggetti e forme auto-generate: la Galleria Continua di San Gimignano propone una monumentale mostra di Anish Kapoor e di altri 4 artisti di fama internazionale. Oltre allo scultore anglo-indiano, nella città delle torri espongono Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis e Serse.
Anish Kapoor, artista anglo-indiano riconosciuto a livello mondiale come uno tra i più significativi artisti del nostro tempo, torna a esporre in Italia con “Descension“, un progetto appositamente concepito per la platea del cinema-teatro della Galleria Continua, che fa da cornice alla forte installazione, che dà il nome all’intera mostra. Un vortice di acqua scura risucchia inaspettatamente i presenti al centro della terra, storditi anche da un rumore assordante, che destabilizza la nostra consueta percezione del mondo. Questa opera sorprendente e altamente coinvolgente conferma l’interesse di Kapoor per i non-oggetti e per le forme auto-generate, una sorta di forza perpetua, un flusso continuo che spinge verso qualcosa che solitamente è solido e concreto, mentre invece adesso risulta assolutamente sconosciuto e senza fine. Quest’opera prosegue formalmente “Descent into Limbo“, l’opera presentata a Kassel nel 1992 in occasione di Documenta IX, dove nel mezzo di un cubo, una specie di buco nero apparentemente senza fondo si apriva nel pavimento trascinando lo spettatore al suo interno. La mostra si completa anche con altre opere altrettanto importanti, tra cui spiccano una serie di nuove e bellissime sculture in alabastro, che invitano lo spettatore a riflettere sul concetto di infinito e sui misteri del tempo insiti all’interno della forma. Un materiale prezioso e dalle qualità traslucide evidenti, attraverso il quale l’artista rafforza il passaggio dalla pittura alla scultura e dalla pittura alla dissoluzione dell’aria, fino a diventare luce, in un continuo rinnovamento e reinvenzione del linguaggio artistico.
Ma tutte le sue opere, dalle prime fino alle più recenti e monumentali installazioni in musei e spazi pubblici di tutto il mondo, suscitano in chi le osserva meraviglia e incanto, non solo per la perfezione dell’esecuzione tecnica, ma soprattutto per la sua ricerca filosofica, per le accezioni alchemiche, centrate sull’uomo e sulla consapevolezza di sé, sulla mente e l’esperienza delle cose che la circondano, sull’universalità di tempo e spazio. Luce e ombra, negativo e positivo, maschile e femminile, materiale e immateriale, interno ed esterno, concavo e convesso, lucido e opaco, liscio e ruvido, naturale e artificiale, rigido e morbido, solido e liquido, attivo e inerte, ordine e disordine, pieno e vuoto, sono solo alcune delle dualità che il lavoro di Kapoor trasmette, ridefinendo e ampliando ogni volta il concetto di scultura nell’arte.
L’altra mostra personale che la Galleria Continua propone è quella di Michelangelo Pistoletto, che porta a San Gimignano la mostra “Prima dello specchio”, in cui si espongono un nutrito numero di poco conosciute opere storiche, attraverso le quali l’artista illustra la genesi dei suoi famosi quadri specchianti. Si va dagli autoritratti del periodo 1956-1958, pitture di grandi dimensioni tra l’astratto e il materico, in cui il viso occupa l’intera superficie della tela, fino ad arrivare alle opere della svolta del 1961.
Per la prima volta alla Galleria Continua invece l’artista greco Jannis Kounellis porta in mostra un’imponente trave, una sorta di croce che sostiene un sacco atraversato da un coltello. Materiali evocativi, austeri e dalla potente portata esoterica. L’abbandono del concetto tradizionale di rappresentazione pittorica, l’uso di materiali primari come ferro, carta, terra, pietra, rende la sua arte radicale, pura, denominata dal critico Germano Celant “Arte povera”. Le sue opere sono “strutture di resistenza” davanti alle quali è impossibile restare indifferenti.
Serse, una delle figure più interessanti del panorama artistico italiano, presenta “L’esperienza del paesaggio“, mostra che vede un nuovo nucleo di disegni del ciclo “A fior d’acqua“. Rinunciando al colore, Serse persegue una ricerca iniziata circa vent’anni fa, fondata sulla pratica paziente del disegno a grafite. L’artista parte dalla realtà, dal foglio per creare una dimensione alternativa molto più ampia. Mari, cieli, nubi, montagne, boschi innevati, spazi naturali privi di ogni presenza umana diventano l’occasione, la finestra attraverso cui vedere e scoprire altri luoghi.
Quattro mostre in una dunque, con cui la Galleria Continua ci stupisce ancora una volta, attraverso i messaggi decisi e forti di questi 4 artisti contemporanei Italiani e stranieri così eterogenei e diversi tra loro, ma uniti forse dalla volontà di ridestare l’animo umano dal torpore del nostro tempo.
Cecilia Barbieri
San Gimignano, Galleria Continua, fino al 5.09.2015
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