Interviste

Accademia Albertina di Torino, l’intervista al direttore Salvo Bitonti

Dalla regia dello spettacolo teatrale a livello internazionale a direttore dell’Accademia Albertina di Torino: Prof. Bitonti, che rapporti crede che l’Istituzione dell’Accademia Albertina abbia instaurato nel nome della conservazione, della valorizzazione, e della sperimentazione artistica in questi ultimi anni?

Come Lei sa, il mio mestiere è la regia. Ho prevalentemente lavorato dagli anni ‘90 e nella regia teatrale, occupandomi di teatro di poesia, rivisitazioni di classici in chiave contemporanea e interazioni tra teatro e cinema, in Italia e all’estero. Approdato, quasi per caso alla Direzione dell’Albertina a fine 2013, (dove già insegnavo Regia e storia del Cinema dal 2000), ho fatto tesoro però di una mia esperienza di direzione di un festival di cinema italiano a Miami in Florida per 7 anni. Ho inteso quindi la Direzione dell’Accademia, come un progetto più ampio di organizzazione e promozione culturale non solo di una realtà universitaria, qual è l’Accademia, ma dando al mio progetto un asset di vera e proprio direzione artistica di un organismo culturale di primo piano nella città di Torino. L’Accademia di Torino, unica in Italia insieme a Napoli, possiede anche un’importante Pinacoteca ,con capolavori dell’arte dal ‘500 al Novecento. Una prima iniziativa è stata l’istituzione dell’ Albertina del Novecento che sta raccogliendo opere di artisti contemporanei che hanno avuto relazioni con l’Accademia stessa e non. Tale sezione sarà inaugurata nel 2018, in occasione del termine del restauro dell’edificio cosiddetto “La Rotonda” che si trova nel cortile dell’Accademia e che esibirà quindi una collezione permanente di arte contemporanea. Per quanto riguarda la sperimentazione e la ricerca, metterei in primo piano, in questi tre anni di direzione, appena trascorsi, la creazione del Primo Festival Internazionale delle Scuole d’Arte e Design, FISAD che si è svolto nel Luglio dello scorso anno. Ha visto la partecipazione di oltre 70 scuole d’arte tra italiane e straniere con sedi diffuse nella città e oltre 350 lavori artistici e una sezione video con oltre 100 opere. Un successo che ha portato l’Accademia di Torino a consolidare la sua fama artistica nel mondo. Lo stesso, pensato in edizione triennale, si svolgerà nuovamente nel Giugno 2018.

Il 'Salone d'onore' durante il FISAD
Il ‘Salone d’onore’ durante il FISAD

Qual è il Suo modello di ‘insegnante tipo’ e come la didattica, nelle accademie di belle arti italiane, potrebbe essere migliorata prendendo a spunto i modelli delle medesime istituzioni europee ed internazionali?

La caratteristica didattica fondamentale che distingue le Accademie da tutte le altre realtà artistiche universitarie è l’insegnamento laboratoriale, che tutti ci invidiano e vorrebbero portarci via. Le scuole di pittura, scultura, scenografia, decorazione e grafica, che sono gli insegnamenti classici delle Accademie si svolgono in una costante dialettica tra teoria e pratica. Le scuole vanno rafforzate anche attraverso l’acquisizione di nuove strumentazioni tecnologiche e tali attività dovrebbero essere fruibili anche in orari extra didattici, cosa che spesso non è possibile. Nelle Accademie estere, ad esempio i laboratori sono aperti fino a tarda notte e gli studenti hanno spesso anche dei veri e propri studi-atelier per svolgere la loro attività. Purtroppo carenza di spazi e problematiche burocratiche rendono difficile realizzare questo tipo di didattica da noi. Tuttavia l’Accademia che dirigo, sta cercando spazi esterni per permettere questo tipo di attività più libera da limiti ufficiali.

Come valuta le attività di interazione tra ‘studente’ ed ‘insegnante’ in una ‘didattica frontale’ generalmente interposta da una ‘didattica laboratoriale’?

Come dicevo, la didattica laboratoriale è caratteristica principale delle Accademie. In particolare da noi essa è rivolta anche alla partecipazione ad eventi iniziative esterne. Vorrei citare per tutti che la Scuola di Scenografia debutterà nella cura di scene e costumi de “L’incoronazione di Dario” di Vivaldi nell’Aprile del 2017 nella Stagione del Teatro Regio. La realizzazione in particolare dei costumi sarà interamente completata, a cura degli studenti, proprio nel nostro nuovo laboratorio di costume e fashion design.

Con Patrizia Sandretto Re Rebaudengo
Con Patrizia Sandretto Re Rebaudengo

Dal punto di vista espositivo come si è ampliato, arricchito e valorizzato il patrimonio storico ed artistico dell’Accademia Albertina e della annessa Pinacoteca?

Ho già detto dell’Albertina del Novecento. Inoltre la Pinacoteca, attraverso degli spazi dedicati nello stesso museo, organizza un’ attività espositiva d’arte continuativa che ha visto, in questi ultimi tre anni aumentare il numero di visitatori in maniera quasi esponenziale. Vorrei citare alcune mostre del passato di livello internazionale come la recente retrospettiva su un maestro dell’arte della scenografia dei primi anni del Novecento, come Dobuzhinsky, proveniente dal Museo di Stato del Teatro di Vilnius o la grande mostra sull’interpretazione contemporanea della Natività con oltre 60 artisti contemporanei che sarà replicata nel prossimo Dicembre, con la curatela di Luca Beatrice, con questa volta protagonisti, i nostri docenti-artisti e i nostri migliori studenti.. Inoltre abbiamo varato un progetto espositivo quadriennale sui grandi maestri che hanno insegnato all’Albertina, in collaborazione con la Fondazione Accorsi-Ometto. In questo momento abbiamo un’antologica su Gastaldi, il maggiore pittore dell’Ottocento piemontese, seguirà il prossimo anno Giacomo Grosso e poi Casorati e Cremona.

Vorrei citare ancora che sono previsti da Settembre una mostra di Filippo Sambuy e, a seguire, in collaborazione con il TFF, il Torino Film Fest una mostra su Dylan Dog.

Per il settore dell’arte contemporanea i riflettori del mondo sono proiettati sul Piemonte. Da un punto di vista fenomenologico come interpreta questo interesse per Torino divenendone, a poco a poco, la capitale indiscussa italiana ?

A Torino esiste da tempo un vero e proprio” sistema dell’arte contemporanea” pensato da amministratori illuminati. Esso comprende la GAM, il Castello di Rivoli, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la Fondazione Merz, Il Museo Ettore Fico, Camera, centro per la fotografia e una miriade di gallerie private. Tutto questo fa di Torino un polo d’attrazione internazionale che ogni anno conosce il suo “trionfo” in Artissima, la grande fiera dell’arte con tutti i suoi satelliti fringe come Paratissima e mille altre iniziative.

Salvo Bitonti Direttore Albertina

Delle collaborazioni già avviate dall’Accademia con altre Istituzioni presenti sul territorio e all’estero, quali reputa le più significative?

Veda, non vi è istituzione culturale torinese con cui l’Accademia non abbia stipulato da tempo convenzioni e accordi. Inoltre L’Accademia di Torino in questi ultimi tre anni ha puntato molto sull’internazionalizzazione. A settembre a Rio de Janiero avremo una mostra di lavori degli studenti sul tema della disabilità e lo sport in occasione delle Paralimpiadi e ad Ottobre alla Biblioteca nazionale di San Pietroburgo una mostra degli studenti di grafica, in collaborazione con l’Accademia “Jlia Repin” di San Pietroburgo, sui i personaggi dei romanzi di Emilio Salgari.

Tra le tante partnership realizzate, mi piace ricordare l’ultima con la Fondazione Leo Matiz di Città del Messico, che vedrà la realizzazione di una mostra nel Settembre 2017, nella nostra Pinacoteca, con le foto del celebre fotografo Leo Matiz e il suo rapporto con la pittura.

Art Fragments a Varsavia
Art Fragments a Varsavia

 

 

 

 

 

Cambiamenti o miglioramenti per le Accademie? Quali sono le criticità che occorrerebbe fronteggiare?

Il problema è molto complesso e richiederebbe un’intervista a parte. Dirò solo che è un problema fondamentalmente politico. L’arte e la capacità di sua trasmissione è un grande talento che ha l’Italia, purtroppo non sempre apprezzato e a volte addirittura ignorato. Ma mi fermo qui!

Gabriele Romeo

About the author

Gabriele Romeo

Gabriele Romeo (storico, critico d'arte e curatore) nasce a Palermo nel 1983. Dal 2007 vive e lavora a Venezia. Dopo aver conseguito la laurea al DAMS di Palermo si specializza in storia dell'arte contemporanea all'Università di Bologna. Nel 2014 frequenta il corso per curatori presso la Fondazione Fotografia di Modena. Collabora a diversi progetti curatoriali e storico-artistici in Italia e all'Estero. Tvhost at Sky 918.

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