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2° giovedì del mese | Consegne 3.0: dal corriere alla smart delivery

Furgoni in doppia fila, foglietti attaccati al campanello, scatole di cartone… ragazzi in bicicletta e smart delivery: siamo nell’era dei corrieri.

Ci sono state attività commerciali che credevamo intramontabili, come i videonoleggi, dal negozietto sotto casa al colosso Blockbuster, oppure i rivenditori di dischi, o anche gli alimentari e i negozi dove si sviluppavano i rullini fotografici… Ma il tempo se li è quasi del tutto portati via, a meno che non si siano adeguati alle nuove tendenze dell’era digitale.

Ci sono invece mestieri che un tempo servivano pochissimo e che invece oggi stanno vivendo il loro boom, un esempio su tutti: i corrieri.

La larga diffusione degli acquisti online ha fatto sì che il corriere diventasse una figura fondamentale. Perlopiù ragazzi giovani alla guida di furgoni colorati che intasano le nostre vie, cercando temporanei parcheggi di fortuna per la consegna a domicilio. Se non ti trovano a casa oramai sono organizzatissimi: o ti lasciano il foglietto per fissare un’altra data e orario di consegna, oppure depositano il pacco ad un negozio convenzionato nel quartiere dove puoi passare quando vuoi, o addirittura ti telefonano per sentire dove sei e in quale momento ti possono trovare a casa.

Dinamici, energici… la soluzione alla mancanza di tempo e al voler tutto alla portata di un click. Navighi su internet, scegli, clicchi, paghi… e la consegna avviene molto spesso rapidamente, perché magari sei pure un habitué e dunque un abbonato “prime”. Se non sei soddisfatto dell’acquisto, nessun problema, perché quasi sempre hai la possibilità di ricontattare il corriere per restituire il pacco a costo zero, fissando un appuntamento con i novelli sostituti di Ermes.

 

Portatori di sogni, come il messaggero degli dèi, giovani e aitanti allo stesso modo in cui veniva raffigurato Mercurio in epoca romana. Rapidi e astuti, quasi dotati di calzari alati per arrivare in ogni dove. In grado di essere un tramite tra il desiderio e la realtà. Ma forse stiamo esagerando…

Altro fenomeno in continua espansione, soprattutto nelle grandi città, è la consegna a domicilio di cibi e bevande. Il food delivery a cui hanno aderito quasi tutti i ristoranti. Anche qui, ragazzi giovani e dinamici, studenti in cerca di un piccolo guadagno, questa volta però senza furgoni ma con mezzi eco-friendly come la bicicletta. Da Deliveroo a Foodora, da Just Eat a Glovo… non più solo pizze che si raffreddavano sui motorini, ma qualsiasi menù a portata di app. La maggior parte degli ordini avviene infatti online o tramite apposita applicazione su smartphone.

 

Così i corrieri sembrano essere diventati uno degli ultimi baluardi di interazione umana, il sollievo per le persone sole che vivono sul web e che grazie a loro possono ancora avere un contatto umano, anche solo per la consegna di un pacco o di una porzione di sushi.

A meno che, in futuro, non si riesca a far materializzare un oggetto davanti a noi, oppure non venga inventato un marchingegno come quello per prendere i peluche nelle sale giochi, che ci renda in grado di tentacolare qualsiasi cosa attraverso un braccio meccanico che parte direttamente dal nostro divano. Un corriere ci salverà. Chissà.

Alessandra De Bianchi

About the author

Alessandra De Bianchi

Classe 1984, due figli maschi, un gatto, un marito e una laurea magistrale in Filosofia. Lavoro: scrittura e correzione testi su commissione come libera professionista, per chiunque ne abbia bisogno. In passato: galleria d’arte, casa editrice e ufficio stampa, collaborazioni come editor, organizzazione eventi e partecipazione come autrice al romanzo In territorio nemico, minimum fax 2013.

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